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12.07.2003 PADOVA
recensione: grazie a silvia



Sembrava troppo facile. Trasferta senza mordente: treni comodi, posto che si trova subito. Per il ritorno, si chiama un taxi che ci riporti in stazione. Troppo facile…Per fortuna riusciamo a non trovare subito la fermata del tram, e per fortuna il tram (il 13… ma non era il 17 a portare sfiga?!) si fa desiderare a lungo!!!! E così è fatta: anche questa missione ha avuto il suo momento di suspence e brivido (il tram arriverà? non arriverà? ma questa sarà la direzione giusta? e se non lo è, stiamo su finché non fa tutto il giro e torna indietro o andiamo dall'altro lato della strada?… vabbé!). Veniamo scaricate dal 13, insieme a vari altri giovani (in confronto, noi 24-30enni siamo già fuori target, argh!), a una distanza abissale dallo stadio: scarpinata di gruppo in stile "gita scolastica": zainetti e gambe in spalla sotto un sole ancora canicolare alle 7 di sera... Eccoci dentro. Bello il posto. Molto. I ragazzi che prendono il sole o giocano a freesbee sulla collinetta erbosa di fianco al palco mettono tranquillità. Mi chiedo se è questa l'atmosfera da festival che le altre mi hanno descritto parlando di Nizza… di sicuro è lo stato d'animo con cui vivrò tutta la serata, così rilassata e un po' sognante… Radar-Line ci mette un secondo a inquadrare l'ormai mitico Gigi, tecnico tuttofare dei Nostri, a lato del palco con Prette. Giriamo un po' tra le bancarelle, incrociamo Flaco, il chitarrista dei Punkreas, con la sua bambina in braccio. Adocchiamo il banchetto delle magliette degli After (e il magliettaro!). Troviamo Luca con, dietro di lui, Ciffo (e la ciffolite della Cinzia se ne va in fumo una volta per tutte dopo aver dato segni di cedimento già durante il viaggio in treno, eh eh!!!) insieme a un irriconoscibile Sergio-batterista-dei-Bluvertigo-stile-mormone. Sul palco i Fiamma. Eleggiamo a quartier generale un marciapiede ai limiti delle collinette con ottima visione del palco e dell'entrata del backstage: tattico, molto tattico! E via a gruppetti, si va a esplorare il posto in cerca di cibo e birra, a guardarsi in giro, vedi mai che si incroci qualcuno di interessante (…Manuel?). In attesa di piada e crepes, io e Line siamo sopraffatte da un testo impegnato: "ho il cuore nel buco del culo" ripetuto all'infinito. Attimi di perplessità. Ottenuto il cibo, ci avviciniamo al palco con, nell'aria, un gioioso "mi sono rotto i coglioni". Zot!: siamo folgorate (proprio nel senso di un fulmine che ci colpisce e ci lascia tramortite) da un Bugo in completino primavera-estate: pantaloni rosa confetto, camicia giallo canarino. Per non parlare dell'ospite Morgan all'hammond con magliettina rosa a fiorellini. Un quadretto delizioso! Mentre siamo seduti a parlare, Ciccarelli (suxxxxxx!!!) ci sfila davanti più e più volte: ci interroghiamo su che occhioni immensi possa avere il suo bambino. Io e Ciffola, poi, ne approfittiamo per cercare (purtroppo invano) ElisA in tutti i ristoranti del festival e, soprattutto, per avvicinare il ragazzo delle magliette degli After, Andrea detto Chucky, per compiere la missione "foto per il sito"; il giovane sembra timidissimo, non guarda neanche l'obiettivo mentre gli faccio le 2 foto… cioè, io all'inizio non capivo bene perché faceva l'indifferente e distoglieva lo sguardo, poi mi sono sbrigata a scattare perché mi sentivo vagamente in imbarazzo a tenerlo lì in posa… I gruppi si alternano sul palco, Luca aspetta e soffre in attesa di una pizza che non vuole arrivare ("Non è che suona Morgan mentre io aspetto la pizza, eh?!"). Bravi e rivalutati i Mambassa (ritrovati dopo aver aperto il concerto dei Subs a Bologna), un po' anonimi i Giardini di Mirò…Arrivano i Linea 77, pesantissimi e troppo martellanti per me, ma "Kechup Suicide" e "Moka" mi entusiasmano non poco!E si passa ai sempre divertentissimi Punkreas: io e Ciffola ci avviciniamo, ma vengo presto lasciata sola, senza poter condividere l'allegria e il saltellamento di una scatenata "Sosta". L'entusiasmo si fa strada, il sorriso si stampa da solo sulla faccia.Ritorno dal gruppo: mancano solo Morgan e i nostri After. Ci facciamo strada verso il palco mentre i fan dei Punkreas defluiscono piano, giovanissimi, sudatissimi e annaffiati dall'acqua delle pompe aperte da quelli della security.Io e Line prendiamo un posto in seconda fila da cui si ha una visione completa del palco e del backstage. E qui alcune chicche che devo descrivere assolutamente:1) un ragazzo cerca di scavalcare la recinzione del backstage ma, quando ormai sta per raggiungere lo scopo, frana miseramente giù e sparisce… spero che non si sia fatto male, fattostà che la scena è stata esilarante!!!!2) Cippa (una volta tanto senza occhiali da sole, incredibile!!!!) fa giocare con una palla la bimba di Flaco: tenerezza indescrivibile del momento…3) Prette massaggia le spalle e il collo a un Ciffo che sembra gradire parecchio: mando un sms alla Cinzia, sperando che si penta di aver rifiutato la prima fila che, con mossa felina, io e Line riusciamo a fare nostra.E poi, volete mettere la soddisfazione di controllare le mosse del Manuel mentre si sposta dietro le quinte?! Sentire Line che mi dice "Guarda guarda Manuel che è entrato in quel baracchino bianco!" (il bagno… ehm… sorry Manuel, non volevamo disturbare la tua privacy, lo abbiamo capito dopo che quello era il bagno… d'altronde non era chimico!!!!)??!!E' il turno di Morgan: bravissimo, tiene la scena con fascino ed eleganza. La scenografia un po' retrò e anni '30, con fiori di seta e abat-jour polverose, è d'atmosfera. E l'inizio con "Cieli neri" tutta voce e pianoforte fa venire i brividi. Mi sembra che resti sul palco troppo poco tempo; quando fa un po' di scena e si fa acclamare per un bis penso che è presto, che vorrei sentirlo cantare ancora… Ma è il momento più atteso, quello degli After: un'ora abbondante di concerto magnifico, splendido, suonato e vissuto con intensità. Una delle esibizioni migliori che ho visto finora. Manuel (ancora in pantaloni di pelle: ma non hai caldo????) ha una voce particolare, un po' meno calda e un po' più acuta del solito, che mi ricorda quella de "La sinfonia dei topi". L'apertura con "La canzone di Marinella" mi viene rovinata da un fotografo da strapazzo (grrrrrr) appollaiato sul bordo del palco che mi impalla l'Agnelli con precisione millimetrica (approposito, domanda per Manuel: cambiare le parole con cui introduci il pezzo no, eh? Guarda che così sembri Samuel U. Romano, che da 5 anni presenta le canzoni sempre allo stesso modo! Non è bello!!!). Poi tutto scorre veloce… sembra irreale… un'emozione grandissima su "Mio fratello è figlio unico", che mi prende ogni volta fin nell'anima (mi fa un certo effetto quando Manuel cambia le parole del ritornello e noi conosciamo questa versione speciale e gli altri no e si stupiscono…), "Male di Miele" (con quel finale, "ti do le stesse possibilità di neve al centro dell'inferno, ti va?", che mi fa salire le lacrime), "Quello che non c'è" da brividi… insomma, è tutto perfetto; anche quando Dario è in difficoltà e Manuel gli chiede "Hai dei problemi con l'accordatura, Ciccio?", e sul labiale di un serissimo Dario si legge chiaramente "Ho dei problemi con la tracolla" (le risposte ironiche, il giovinetto, non le conosce…!). Poi sale sul palco Raiss, che con la sua presenza fisica e vocale riempirebbe da solo il palco: due canzoni che Manuel e gli altri suonano con visibile soddisfazione. E Raiss che sfodera due foglietti che teneva piegati in tasca: il testo di "Non è per sempre", cantata a strofe alternate con Manuel… Raiss che non conosce il testo e neppure la musica, sbaglia clamorosamente l'attacco del ritornello, il pubblico che lo corregge e Manuel che sorride… Finisce il concerto. Manuel, cartelletta alla mano (molto professional, si paragona alla Cuccarini… ma io mica ce lo vedo il Piton con un massa di capelli biondi cotonati…), chiama gli altri artisti sul palco e annuncia un (inesistente!!!! Manuel, perché racconti delle fregnacce??) dopoconcerto in compagnia dei Feel Good Production. Il pubblico si disperde, per terra un cimitero di patatine fritte calpestate, bottiglie di birra in cocci, bicchieri di plastica e lattine spiaccicati… La Machi, che stava a un paio di metri da me e Line, ha incontrato Nina82 e ce la presenta: sensazione inedita e piacevolissima quella di incontrare a sorpresa un po' del popolo della bacheca!Noi 5 giriamo, ci fermiamo, ci mettiamo ancora in moto, ci appostiamo sperando di fare incontri con l'Agnello o chi per lui, ma lo abbiamo visto allontanarsi con un codazzo di gente e lo abbiamo perso di vista. Line non si dà pace: i due uomini della sua vita (Manuel e un ragazzo giovane-giovane che stava davanti a noi, tra il palco e la transenna, durante il concerto) sono spariti e non li troviamo!Io ho esaurito la mia scorta di forze, e sento scendere le palpebre su uno sguardo vitreo e perso… il ritorno è in macchina con Luca, vorrei essere un po' di compagnia, ma come appoggio la testa sul sedile mi abbiocco vergognosamente e sonnecchio fino a Ferrara con gli After che suonano ancora dallo stereo… nel dormiveglia immagini sfuocate della serata che emergono dall'oblio… Silvia