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12.07.2003 PADOVA
foto e recensione: grazie a elisa



Non so che dirvi, non ho davvero più parole.Cos'è successo ieri, nel periodo in cui non ero qui?Cosa mi è successo tra le 17.00 e le 5.15?Non ne ho idea e tantomeno ho le parole per spiegare.Mi è sembrato tutto irreale, finto intorno a me.Forse per questo non ho assolutamente reagito come avrei fatto di solito(e magari mi sono risparmiata qualche figura di m...).Sono arrivata nel parcheggio dell'Euganeo con mia cugina (a cui devo tutto quello che è stato ieri)dopo un ora in attesa di un autobus che non arrivava più, dopo mezzo chilometro a piedi(che però mi son sembrati pochi metri).Erano circa le 19 quando entravamo dal backstage:la mia cuginetta ha avuto la bella idea di trovarsi come moroso uno che fa sicurezza per lo sherwood(e anche a lui va un grazie davvero enorme,per tutto quanto)...quindi non si paga il biglietto...Ho passato un sacco di ore a guardarmi intorno, ho fatto giri interminabili, ho pensato al commando...un paio di volte sono stata li li per tentare un approccio con qualcuno che forse poteva essere...ma non l'ho fatto. Mi guardavo intorno e ogni tanto avevo voglia di distendermi sulla collina, in mezzo a tutta quella gente, di stare lì.Poi ci hanno fatte passare e siamo state in mezzo alla sicurezza..sotto il palco... mi ha colpito molto morgan, mi ha lasciato la voglia di riascoltarlo.Un'altra cosa che devo ringraziare è l'incontinenza di mia cugina,che è stata provvidenziale e mi ha permesso di farmi un giretto nel backstage e di spiare nel camerino dov'erano belli e radunati prima del concerto, con il prette fuori che mi guardava strano(leggi mi fulminava) tutte le volte che continuavo a passare e ripassare e a sbirciare(leggi guardare con occhi sgranati)attraverso il vetro...Poi sono rimasta circa una mezzoretta a osservare manuel, nei suoi pantaloni di pelle-camicia bianca-fazzoletto rosso,prima di salire sul palco..E il ragazzo di mia cugina che mi diceva *dai vai la,fatti far na foto*, e io che mio vergognavo da morire e manuel che ogni tanto mi guardava e sorrideva e che a un certo punto, quando si è avvcinato raiz, mi ha indicata e si è battuto sul petto..A un certo punto mi sentivo davvero fuori luogo lì,un vero e proprio intruso e allora me ne sono tornata nel mio angolino a lato palco...POi mi sono vista rapita, trascinata sotto manuel, proprio lì sotto e da quel momento c'ero solo io.C'ero io e loro, lì davanti,dario che ad un certo punto si è fatto riprendere come un bimbetto e aveva davvero l'aria spaesata di un bimbo di 5 anni trovato con le mani nella scatola dei biscotti;andrea che mi ha dato l'impressione di essere in un suo mondo, ondeggiava, con gli occhi chiusi, perso;prette a cui per un parte del concerto potevo contare le goccie di sudore sulla fronte..e il cicca con i suoi occhialoni, che per qualche motivo è stato quello che mi ha colpita meno.. Le note scivolavano veloci, ma lentissime, li guardavo e non mi pareva vero di esser lì...Sentivo mie quelle canzoni, come se fossero state scritte e suonate solo per me, mi sentivo sola in mezzo a tutta quella gente, appoggiata col viso sul palco, in uno stato che non so descrivere, ai limiti di uno svenimento, perchè dall'una avevo ingurgiutato solo te al limone, birra, uno spriz e un kebab(fantastico panino turco...mazza che bono...ma non sazia nulla), non riuscivo a cantare, le parole mi sfioravano le labbra, le sussurravo, solo per me; durante bye bye, che ancora una volta confermo come la MIA canzone, ho chiuso gli occhi, ho appoggiato la testa sul palco e ho cominciato a volare.Quell'immagine di me, con gli occhi chiusi, con qualche lacrima che mi scendeva(perchè non riesco a non collegare molte canzoni a cose che son successe, a un periodo), con la testa piegata, con le labbra che sussurrano la canzone, timidamente, mentre dietro di me la gente tentava di scvalacare le transenne, pogava, cantava, urlava o magari piangeva, forse può dare l'idea di quanto intimo sia stato questo concerto per me.E' un po assurdo:a un festival, con 10000 persone, con una bellissima atmosfera, sentirsi soli, parlare di intimità.E invece questo è stato il mio tora tora, vissuto come un sogno, da cui mi pare di non essermi ancora svegliata,vissuto come qualcosa che sta per svanire,ma di cui bisogna cogliere tutto, senza lasciarsi sfuggire assolutamente nulla. Mi è piaciuta molto molto la cover di de andrè, davvero molto,abbastanza anche i tre pezzi suonati con raiz...mi ha fatto un po ridere quando si è tirato fuori il foglietto per leggere le parole di non è per sempre...ma d'altronde..A un certo punto, prima di pelle splendida, manuel ha detto "grazie ragazzi...siete stati fantastici!"poi si è allontanato dal microfono, è tornato avanti e ha detto" non che la faccio più" e si vedeva che era davvero stanco..per come l'ho visto io hanno dato davvero il massimo...Poi, alla fine ha fatto salire tutti sul palco, ed è partito un *nudo-nudo-nudo* al quale ha risposto con un impercettibile sorrisetto ironico che però tradiva un po di compiacimento.E non per il nudo,o almeno credo, ma per quello che aveva davanti, per quella gente, per quegli artisti, per i ragazzi davanti a lui.Poi con cartellina in mano, stile presentatore-modello(*mi sento molto la cuccarini in questo momento* e da dietro un urlo, maschile tra l'altro, *sei molto più belloooo*)gli auguri al responsabile della sicurezza, un gigante che però s'è commosso,quasi piangeva, che tenerezza!Poi sono stata rapita e portata a forza nel backstage, io da sola non ne avrei davvero avuto la forza,e ho rubato sta foto con manuel...appena sceso dal palco,davvero euforico, ma stanchissimo, sorridente,felice. Poi ho passato diverse ore a spasso, e vicino ai camion, mentre caricavano,seduta sul marciapiede.E ad un certo punto ho visto manuel arrivare,vestito di verde,ha superato la postazione della radio,mentre mi passava davanti l'ho visto ed era assorto,ma sembrava orgoglioso; si orgoglioso è la parola giusta. Poi è salito sulla collinetta ed è stato lì qualche minuto a guardare la *sua creatura*.Poi è sceso ed è sparito nel backstage...Poi il ritorno a casa, in macchina, con l'alba che mi accarezzava leggera, e poi solo il mio letto ElisA

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