19.07.2003 FOSSACESIA
recensione: grazie a ciffolina
E' una cosa così bella che la faccio per niente Matte. Siamo decisamente matte. Line, BettyBoop ed io siamo partite alle 8,50 da Ferrara per arrivare a Fossacesia alle 14,20. Ci incontreremo nella cittadina abruzzese con altre 4 persone parimenti folli: Marlene, Gianna e la madre e la sorella di Gianna. Altre 4 persone che si sono fatte 7 ore di macchina pur di dire "c'ero anch'io".Le ore di treno sono interminabili, ma da Pesaro in giù la ferrovia costeggia il mare. Ed è bellissimo, anche per una come me che non lo ama affatto e ha paura dell'acqua (e sono un Pesci...). Non ricordo di aver mai visto un azzurro così intenso e meraviglioso...sono affascinata dalle tante spiagge libere del Medio Adriatico...e sono eccitatissima per questa enorme trasferta (un pò meno per i 54 € sborsati alle FS...anche oggi dovrò fare economia sul cibo...).Arriviamo a Fossacesia e ci incamminiamo verso il luogo del delitto, aguzzando la vista in cerca del palco e dei tendoni laterali ad esso con la scritta Tora Tora.Appena arrivate, diamo un'occhiata alla situazione. La prima fila è già occupata da temerari che sfidano il sole cocente. Sul palco c'è qualche tecnico che si diletta a provare gli strumenti. Nessuno dei "nostri", per ora...Line e BettyBoop si fiondano in mare, io le attendo sulla spiaggia. O meglio: su quei pericolosissimi ciotoli bianchi che renderanno difficile seguire in maniera tranquilla il concerto. E sedersi, anche, in modo decente...Scopriremo presto di amare profondamente il liscio cemento della stazione...Dopo poco più di un'ora, il commando tosco-emiliano si ricompatta e si va alla ricerca di un posticino all'ombra. Bivacchiamo di fianco alla postazione del mixer, già attorniata da decine di persone.Gianna scorge Miglio, uno degli addetti ai lavori della Mescal e lo bracca (il ragazzone che ha compiuto gli anni ed è stato festeggiato a Padova). G sta intessendo rapporti ravvicinati con i pezzi grossi della casa discografica...come non chiamarla "centravanti di sfondamento"?! Nel frattempo andiamo alla ricerca di Andrea, il merchandiser. Ci riconosce e gli consegno le due foto scattate a Padova. Dice che ha visitato già il sito. Gli chiediamo di poter passare in bacheca, quando avrà il tempo, e di lasciare un saluto. Dice che lo farà di certo. E' timidissimo, ma altrettanto sorridente. Insomma, mi sembra contento e ci ringrazia non so quante volte.Mi ha colpito, Andrea, durante la giornata. A volte, passando dalla sua postazione-banchetto, lo vedi indaffaratissimo a vendere le maglie. Altre, sembra la persona più sola e isolata del mondo. Spesso lo trovi a fumare una sigaretta, accucciato vicino al banchetto...Mi fa una tenerezza...Se ha guidato lui il pullmino bianco degli After da Milano fino a Fossacesia, dev'essere così stanco da non distinguere più uomini da donne...I concerti non iniziano prima delle 18, a causa, presuppongo, di un sole bestiale. Noi teniamo d'occhio l'uscita artisti che, questa volta, è di fianco al palco e non nascosta alla vista dei più. Sarà la nostra ancora di salvezza, perchè vedremo uscire tutti gli After in tempo reale. Per la cronaca: a parte Olly degli Shandon e Marco Parente per una toccata e fuga, nessun altro artista si farà vedere in giro oltre agli Afterhours, veramente gli unici a mescolarsi con tranquillità tra la folla (ancora una volta "bravi"! e grazie davvero). Assurdo come, a parte manuel nessuno fermi gli altri 4 musicisti...Le mie compari vanno alla ricerca, dato che sono usciti Viti, Ciccarelli e Ciffo. Io rimango ad ascoltare il gruppo del momento che si esibisce sul palco. Qualcuna mi fa gesti da autostoppista. Mi dirigo dal gruppetto e mi dicono che c'è Ciffo. Torno indietro, non mi va di andare a rompergli le scatole. Line dice di aver scattato una foto e che Dario si sia voltato verso di lei proprio quando stava fotografando. L'immagine andrà sottotitolata "foto della figura dimmerda". Le compari fanno un timido cenno a Ciccarelli che, incredibilmente, si ferma a parlare con loro! Gli fanno i complimenti per il bambino (Michele) e restano un pò a chiacchierare. Il Giorgio si presenterà ad ognuna di loro...robe da matti! Lo vedremo poi passarci di fianco e salutare il gruppo nuovamente. La cosa irresistibilmente dolce? la sportina di "Pre-Natal" in mano al'inglobatore di microfoni...Poco dopo si palesa Ciffo...la Fortuna lo sta trasportando verso di noi...è surreale, non ci posso credere...Gianna lo saluta, lui contraccambia e si ferma. Lo Splendido Caso fa in modo che si metta affianco a me nel guardare il concerto.Veste coi soliti pantaloni sotto il ginocchio, le solite tennis, i calzini scuri e una maglia verde con scritte in aramaico (mi dicono le compari). Io alle scritte non ho proprio fatto caso, perchè ho pensieri peccaminosi che si sono incollati ai capelli e al bel collo di Dario che lui, inavveritamente, offre al mio sguardo...Mi volto spesso verso Gianna e BettyBoop, sono imbarazzatissima per i deci centimetri che mi separano da Ciffo ma, soprattutto, per le cose che sto pensando e credo che le mie amiche me le stiano leggendo tutte (ma proprio tutte) in faccia. Tranne lui, per fortuna.Si volta e, con una buffa smorfia della bocca, ci fa intendere che il gruppo sul palco è uno strazio. Ci dà appuntamento a dopo e se ne va. Gianna e altre, penso, mi fanno il cazziatone: ma come? ce l'hai lì a portata di mano (;-P) e non gli parli?! E' vwenuto l' da te e non aspettava altro che gli parlassi (benedetta Gianna: ad ingenuità e candore fai il paio con Dario), sei un'idiota!! Sì, sono un'idiota. Ma la Ciffola è troppo cambiata. Adesso si trova in un "baratro" da cui non riesce più ad uscire, mannaggia...Comunque, due cose al Ciffo bisogna dirle: 1) che gli occhiali da sole che indossa sono da donna (!!!). E' scusato solo se glieli ha regalati Morgan. 2) Il pass non è fatto per portarlo alla spera in Dio su una spalla...o davanti o dietro...eddai, sù...Da quel momento in poi, non avendo neppure l'orologio al polso, faccio molta fatica a cucire una vera e propria trama dei siparietti afterini. Le mie amiche assistono al bagno in mare di Viti in arrampicata su Prette, novelli sierenetti al bagno; io all'uscita in canotta color salmone di Ciccarelli...Tutte assieme, invece, vediamo il ritorno del Viti dal mare con tanto di pantaloncini azzurri e cd infilato per una punta dentro il costume. E' di una magrezza inquietante...Quando è il turno di Marco Parente, il bassista esce per infilarsi tra la folla. Lo saluto, contraccambia entusiasta. La Betty gli ruberà una foto mentre è in contemplazione del set di Parente. Che è veramente un grandissimo. La sua sfida è quella di cantare fino a che il sole non tramonti. Manca poco ma vincerà proprio il toscanaccio. Su "La mia rivoluzione" esplodo dalla gioia, perchè adoro questa canzone.Proprio dopo Marco Parente, vediamo uscire Gigi, il backliner. Lo fermiamo? Non lo fermiamo? Massì, e sfoggio la mia ex faccia da culo. Si stupisce di essere chiamato per nome da noi e quando gli diciamo della sezione-crew del sito esclama un "Che bello!" proprio convinto. Ma al rito della foto si imbarazza come Andrea...Ad ogni modo, si presenta in maniera "ufficiale" a tutte noi, dandoci la mano.Passano le ore. Tocca ai Sud Sound System (è già buio) e la gente affolla il sotto palco. Devono essere molto amati, da queste parti, perchè la gente pare che arrivi pure dal mare: l'afflusso è gigantesco!Dop di loro, acclamatissimi, è la volta di Linea 77 e Shandon: altro giro, altro drammatico pogo (coi Linea si aggiunge tra i pogatori anche Madasky) in cui non vorrei mai essere. Mentre Gianna e Marlene si sono beccate tutti i concerti praticamente dalla prima fila, subendo di tutto, Line, Betty ed io li osserviamo in maniera defilata. Betty ha sonno e si polleggia a terra. Dorme pure (ma lei, comunque tu la metta, dorme. Ci riuscirebe anche in piedi e su una gamba sola. Po si lamenta che esce sempre ammaccata dai concerti...). Come ho detto, è già buio. Siamo attaccati all'uscita artisti e all'improvviso io, in tutte altre faccende affaccendata, mi vedo passare davanti qualcuno e sento dire un "ciao!". Mi volto ed è ancora Ciffo che mi saluta. Al buio! Ma come ha fatto?! Stupisco e stranisco, ma ne sono ben felice. Ricambio imbarazzatissima per la sorpresa del gesto...Torna indietro tre secondi dopo, esibendo all'uomo della sicurezza il suo pass, come una personcina qualsiasi. Non si spazientisce nemmeno quando vede che non lo fanno entrare subito perchè quelli della security stanno facendo altro...Quando tocca a Crisitna Donà, però, corro verso il centro del parterre. Voglio vederla, 'sta donna. Non mi dispiace: ha una bellissima voce, lei mi pare una tipa un pò strana, ma il suo è un set quasi acustico (se si esclude la travolgente "Triathlon") e mi prende solo a metà. Vicino a noi ci sono due piscopatici che non fanno altro che vomitare improperi alla Donà. Improperi a sfondo sessuale. Qualcuno più coraggioso di me dice loro qualcosa e, alla fine, se ne vanno.Però...però...comincia a farsi sentire la stanchezza. Morgan e gli Africa mi piacciono da morire, ma ne fare volentieri a meno, questa sera. Il Castoldi non è accompagnato dalla band , ma solo da...se stesso. Si destreggia abilmente tra l'organo e il piano, che suona a turno. Esegue solo 4 canzoni, ma è semplicemente magnetico: ha un carisma incredibile e ti tiene attaccato a lui come pochissimi altri. Stavolta, "Cieli neri" chiude (e non apre) il suo set, ma sento molta meno partecipazione (e commozione) rispetto alla data di Padova da parte del pubblico. La cosa che mi stupisce è vedere i lati del palco e il fondo brulicanti di artisti che, in piedi o seduti, sono lì per osservare attentamente Morgan. Nemmeno gli After saranno seguiti con così tanto interesse dagli altri musicisti di questo Tora Tora chietino. Ho sentito una sensazione bellissima pervadermi: l'attenzione di altri artisti verso il tuo lavoro dev'essere il riconoscimento più grande dopo l'amore del pubblico. Lo ammetto: sono emozionata per Morgan che, con la sua solita spavalderia, pare essere completamente a suo agio.Gli Africa vorrei finissero il loro set appena saliti sul palco...sono stanchissima, ho male alla pianta dei piedi e alle gambe, non come sorreggermi. Il tempo passa troppo, troppo lentamente. Ma arrivano anche gli After, se Dio vuole. Tuttavia, questo è il concerto che meno riesco ad apprezzare: sia per la mia spossatezza (ho una voglia di piangere che metà basta) che per il pogo infernale. Sono in terza fila e non tento nemmno più di far resistenza; mi lascio trascinare e vada come vada...La scaletta è la stessa di sempre. Mi attendo una "Dentro Marilyn" cantata con la Donà, ma non accade. Manuel è commosso dalla quantità di persone presenti. "Isoradio dice che siete in 40 mila e che avete intasato le strade. Grazie. Questo è Tora Tora più bello per me" dice.Non riesco a godermi neanche "Voglio una pelle splendida" perchè qualche imbecille riesce a pogare anche su questa canzone. Finisce tutto. E per una volta vi assicuro che non ne vedevo l'ora. Sono esausta, a pezzi. Ci ricompattiamo (Line e Betty si sono fatte il concerto di lato, perchè gli imbecilli che attaccavano la Donà le avevano disgustate) e io mi affloscio per terra. Non ho più un solo briciolo di forza, ma solo voglia di piangere (anche Betty è messa malissimo). Voglia che raddoppia quando vedo uscire Dario con una ragazza bionda al fianco [:°°( ] mai vista per tutto il pomeriggio nè durante la cena (gli infrarossi li avrà lui, ma li abbiamo anche Line ed io...); si piazza ad un metro da noi un attimo a vedere i Motel Connection. Poi è solo lui, poi torna con lei. Infine, dopo venti minuti, mezz'ora, si salutano amichevolmente e lei se ne va; lui rimane da solo a parlare con qualche ragazzo e qualche ragazza [:-) ]. Esce Ciccarelli. Esce il "mio" Cato Senatore, il bassista degli Africa. Per ben due volte lo incontro sul mio tragitto, ma non so che dirgli. Mi spiace, perchè mi piacerebbe parlargli, ma...Esce Manuel. Che, ben presto, si ritrova il codazzo. Cioè noi. Saluta la Gianna e poi noi altre. Rimaniamo un pò a parlare. Ad essere sincera, presto ben poca attenzione a quanto dice il signor Agnelli...sono presa da altri "problemi" e mi faccio ripetere dopo quanto ha detto al commando. Ho troppo freddo e mi sono completamente avvolta a bozzolo nell'asciugamano (ho addosso una camicia e un giubbotto di jeans e bramo ugualmente un piumone). L'Agnello, salutandomi prima di andare via, fa "Anche io ho freddo". E che vogliamo fare? Io, l'asciugamano, non te lo presto di certo! E' troppo elegante per te!! (da notare, infatti, lo strabiliante abbinamento cappellino da pescatore/squalo-bandana al collo e maglina rossa...Ma chi è Armani, a confronto?!).Insomma, dopo i consueti baci di commiato (sono già le tre e Manuel pare non avere grandissima voglia di parlare, onestamente), il commando comincia a perdersi. Gianna, la madre, la sorella e Marlene dormiranno sulla spiaggia in sacchi a pelo. Noi altre tre dovremo tirare perlomeno le sei. Ci accucciamo vicino all'uscita degli artisti (di cui non si avranno più tracce); Silvia dorme, Simo è lì lì, io sono stanchissima, ma se ci addormentiamo è la fine. Il freddo è devastante.Esce Gigi, unica nota della nottata.La gente sta scemando e sulla spiaggia rimangono solo falò, tende, sacchi a pelo, giocolieri, cani e bonghisti.Decidiamo di andare verso la stazione, perchè abbbiamo parecchio da camminare e, magari, così ci scaldiamo pure.Il cielo sta già diventando chiaro e, a tratti, siamo sommersi da ondate di caldo afoso che scompaiono come banchi di nebbia, un attimo dopo. Arrivati in stazione, ci sdraiamo per terra. Facciamo piano, perchè altri ragazzi stanno dormendo lì di fianco. Ma ci scappano battute e risate isteriche. Siamo troppo, troppo stanche. Piano piano si aggiunge sempre altra gente. Quelli accanto a noi hanno il walkman ad alto volume e io riesco a sentire "Ossigeno" degli After.Sta albeggiano. Chiedo a Line di fotografare il sole violaceo che spunta dall'acqua. E' magnifico, semplicemente magnifico, non ho mai visto niente di simile.Alle 6 e 40 arriva il treno che riporta la maggior parte dei presenti in stazione a Pescara. Attendiamo un'ora l'arrivo dell'altro treno. Ci perdiamo a commentare le foto dei concerti passati nella sala d'attesa in cui siamo solo noi e un grassone che sta sonoramente russando, sdraiato sulle sedie e ascoltando a tutto volume la radio.Saliamo sul treno. E' il Medioevo, direbbe qualcuno: 5 ore prima di essere a casa. Il tratto Bologna-Ferrara sarà la mezz'ora più lunga della mia vita.Non ce la faccio più e, scesa alla nostra stazione, vorrei fare come il Papa e baciare la terra. Sono le 13 e qualcosa.Che dite? Ci andiamo a Lecce?