Attivo dal 07.05.2002 | Sito non ufficiale
registrati |
login
| oppure accedi con
SEGUICI SU:
19.04.2003 Ferrara
location: Zoo Animal Sound
recensione: grazie a puntog



HO VISTO COSE... Ho visto il Commando Tosco-Emiliano riformarsi alla stazione di Ferrara quando il sergente punto g intravede appoggiata alla colonna con la sua tenuta nera da "Ciffo con le tette" il sergente Ciffolina pronto per una nuova spedizione.Poco dopo il Commando è al completo, alle cinque siamo già tutti schierati sul marciapiede di fronte allo Zoo Animal Sound: io, Ciffola, Machi, Rossella, Luca - Silvia, Simona e Alessandra aggregate alle due ferraresi. Siamo un po' tutti in tensione ma i due che stanno veramente perdendo la testa sono Luca con le sue Simbiosi in braccio come piccoli appena sfornati, o appoggiate sul tettino della macchina che tentano la fuga ad ogni folata di vento; e Machi in tenuta antisommossa verde militare (aggressiva solo nell'aspetto) che ripassa le sue domande preoccupata di ogni minimo particolare e minaccia di vomitare in faccia a Manuel appena lo vedrà. Io cerco di sdrammatizzare la situazione con due battute e qualche commento, è proprio qui che io e la Ciffola coniamo quello che d'ora in poi sarà lo slogan e lo sponsor del Commando: Preservativi Hai Paura Del Buco?Fra una risata e l'altra il tempo passa e ancora gli after non si vedono arrivare, io chiedo a Ross che è di Reggio informazioni sul paese natale del mio amato Pier Vittorio Tondelli (Correggio) e lei mi informa sulle rassegne che ogni anno si tengono lì in memoria dello scrittore (il momento sarà interpretato qualche ora più tardi dalla sottoscritta come presagio divino).I Nostri giungono sul fidato furgoncino bianco con più di un'ora di ritardo sulla tabella di marcia del Commando...Manuel ha lo sguardo torvo di chi ne ha piene le palle di giornate passate in viaggio, Viti invece allarga le braccia non si capisce bene se a scusarsi del ritardo o per dire di toglierci di mezzo senno' ci mettono sotto col furgoncino, i più propendono per la seconda ipotesi.Già cinque minuti dopo l'arrivo sentiamo i primi colpi di batteria, le nostre speranze di intervistarli prima delle prove svaniscono, ma ci facciamo coraggio e entriamo, qui ci informano che Manuel ha un forte mal di gola e le tre interviste che erano previste per il pomeriggio saranno accorpate in una sola mandata dopo le prove che non potrà durare più di 10-15 minuti. Meglio che niente. La nostra Machi da vera professionista si accorda con l'altro (vero) giornalista che è lì con noi sulle domande da porre. In realtà al tipo (che come sapremo dopo è stato richiamato in servizio cinque minuti prima di partire per le vacanze) non è parso vero di poter sbirciare le domande di Machi, lui conta sull'improvvisazione, non sembra realmente interessato e lascerà campo libero alla nostra inviata che potrà gestire a suo piacimento il poco tempo a disposizione.A passi di gatto con la stessa frase che rimbomba in ognuna delle nostre teste "Ormai che siamo qui...!" ci avviciniamo tutti all'entrata del locale e alla fine ci ritroviamo di nuovo schierati, questa volta però più comodamente, all'interno del locale su una panca per goderci le prove. Prove poco godute però da parte del gruppo: Manuel scuote il capo, inghiotte a fatica, "Ragazzi qui non ci siamo, stasera è un disastro" è la sua frase preferita..tutti soffriamo un po' per lui, ma è difficile trattenere le risate sul "dio svizzero" di Viti che impreca sul suo basso. Mi giro e incontro gli occhi attenti e lucidi della Ross e quelli di Ciffolina che contempla il suo Dario, scorgo la Machi assentarsi frequentemente e poi tornare, è inquieta si scioglie e poi rilega i capelli in continuazione, è il suo modo di prepararsi a quello che ci sarà dopo. Per me è tutto un gran gioco vissuto con serietà. Mi fa stare in pena Manuel ma in un certo senso questa sua preoccupazione per la serata mi incute un sacco di rispetto e un po' di timore, lo guardo mentre ripassa attento le note sulla sua chitarra, le ripete meccanicamente guardandosi le mani come un pianista all'indomani della prima, più tardi si lascerà andare alla musica adesso sta facendo il suo lavoro.Le prove finiscono e arriva il gran momento, ci guardiamo per un po' nelle palle degli occhi, poi vediamo uscire Manuel...Machi è già sul piede di guerra con gli altri due giornalisti, io seguo il tutto dalle retrovie, mi guardo intorno, guardo soprattutto la faccia di Manuel: non è davvero in forma, ma come al solito è disponibile e ci sorride..ci fanno salire una stretta rampa di scale finchè non arriviamo in uno stanzino ingombro di roba: un divanetto, qualche sedia, i manifesti dei concerti attaccati alle pareti...dal frastuono capiamo che il posto è situato proprio sopra il palco dove stanno provando si Sux del Cicca, non sarà un'impresa facile. Manuel si mette a sedere non senza un po' di imbarazzo, anche noi ci posizioniamo chi sul divanetto, chi per terra...la Machi è pronta accanto a lui. Iniziamo la chiacchierata: a Machi trema un po' la voce, Manuel è attento, gioca ancora con la cerniera della sua inseparabile maglia dell'Estragon..è piegato in avanti sulle ginocchia e guarda per terra. Con l'andar del tempo e delle domande comincerà a rilassarsi, le mani si muoveranno con più tranquillità e gli scapperà qualche sguardo anche su di noi che lo osserviamo attenti. Il momento per me più bello è quando Machi accenna al libro che sta scrivendo a quattro mani con Emidio Clementi, lui coglie la palla al balzo e comincia "Sì, stiamo scrivendo qualcosa su Camere Separate di Pier Vittorio Tondelli.." un "oooh" di stupore lo ferma: apriti cielo e spalancati terra! mi sono sentita davvero balzare il cuore in gola e non ho potuto trattenere un "io amo Tondelli..!" piuttosto sognante. La testa mi si riempie di domande e di parole ma riesco a far uscire solo un misero "Ma state riprendendo solo i temi o anche la forma?", lui si gira direi sorpreso e mi guarda dritto negli occhi facendomi morire le parole in bocca e squagliare i pensieri in testa "entrambi..." accenna qualcosa sul tema del passaggio, del cambiamento..io gli dico che sono della stessa generazione, come a dire che devono aver vissuto cose simili, lui annuisce..a me sembra ancora sorpreso, forse perchè mi considera una "ragazzina". Manuel sembra averci preso gusto, incalza la giornalista a fargli ancora qualche domanda, sfora sui tempi e finalmente arriva il momento di Luca e delle sue Simbiosi. All'unico ragazzo delle nostra combriccola tremano le mani, anche Manuel però sembra emozionato, tergiversa un po' con il pacchetto in mano, poi vince la curiosità, lo apre e si mette molto molto attentamente a sfogliare le tavole..le rimira ben bene, gli scappa un sorriso su Ritorno a Casa, poi chiede a Luca come le ha realizzate e solo alla fine dice a mezza voce "Sono molto belle, ti ringrazio". Si alza in piedi e stringe la mano ad ognuno di noi, io gli rompo ancora un po' le scatole esclamando: "Aspettiamo con ansia l'uscita del libro.." e lui "beh sicuramente non uscirà prima della fine dell'anno.." e io, che perdo sempre l'occasione per stare zitta: "Tanto lo sai che sono giovane, ho tutta la vita davanti..aspetterò!", il riferimento alla serata di Modena e alle sue prese per il culo è evidente, ridiamo.Sono davvero al settimo cielo..ci fanno uscire dal locale, fa freddo, ma io non sento davvero nulla...sono troppo contenta, avrò di nuovo modo di vedere Manuel confrontarsi con uno dei miei miti letterari: prima Calvino, ora Tondelli! sono la donna più felice della terra. Mangiamo fuori dal locale, finalmente anch'io riesco a mangiare prima di un concerto, non era mai successo, devo proprio essere tranquilla.Il tempo in attesa appiccicati alla porta a vetri dello Zoo passa tra un'imprecazione al butta fuori di turno e un medio alzato contro il vetro.Ci raggiungono Marco, la sua ragazza e Pietro arrivato fino a Ferrara da Palermo a cui cederò volentieri il posto davanti a Manuel alla transenna, accontentandomi di una posizione, sempre ottima, ma un po' più decentrata. Ormai il locale è quasi pieno, il colpo d'occhio è stupendo: mi sporgo al di là della transenna, voltandomi a destra e a sinistra e non vedo altro che facce amiche: tutta la prima fila è nostra! Ridiamo tutti mentre suonano i Sux e prendiamo per il culo il Ciccarelli, la Machi fa apprezzamenti sul batterista e io da vera arpia affermo che i testi deve scriverglieli la Pausini. La tensione cresce e finalmente salgono sul palco i Nostri...le nostre facce devono essere dei gran punti interrogativi, non sappiamo cosa aspettarci dopo quel che abbiamo sentito durante le prove. Manuel indossa quella che da noi è stata ribattezzata la "camicia da notte" e sui suoi fedelissimi pantaloni di pelle nera campeggia un grosso strappo sul ginocchio destro, incredibilmente sexy, perchè come diceva qualcuno "non c'è niente di più bello delle gambe di un uomo, quando sono belle". Che dire, se Manuel quando è senza voce fa un concerto del genere figuriamoci quando è in piena forma! In effetti qualche stridore sui pezzi più impegnativi lo sentiamo, ma lui non si risparmia, veramente non ci nega nulla..sembra più scatenato del solito, più pazzo che mai e questo è forse uno dei concerti più coinvolgenti a cui abbia assistito quest'anno. L'acustica non è perfetta ma le vibrazioni che si respirano sono davvero belle, anche quando Manuel cambia all'improvviso la scaletta inserendo una potentissima Male di Miele in un momento in cui evidentemente non c'entrava nulla. L'evidenza è stampata sui volti di Dario e Andrea che si voltano a dir poco perplessi uno verso l'altro nello stesso momento, mentre Manuel rimasto solo si piega compiaciuto sulla sua chitarra mettendocela davvero tutta. Dopo l'iniziale attimo di smarrimento Dario scuote il capo mentre Viti si lascia andare ad un largo sorriso e riprende più convinto di prima. A una settimana di distanza dal concerto mi sembra proprio questo il momento in cui ognuno si è scosso di dosso i cazzi del soundcheck e si è lasciato veramente andare, da qui in poi ogni pezzo avrà qualcosa di speciale, magari non sarà perfetto tecnicamente, ma renderà un'incredibile emozione. Ho anche la netta impressione che il gruppo senta davvero vicino il pubblico..Manuel ci ringrazia per essere così in tanti, Viti al primo bis si sofferma ridente come un bambino sul palco a godersi gli applausi e Manuel rimasto veramente senza più un filo di voce raccoglie le ultime forze per regalarci una stupenda Dentro Marylin e chiudere il concerto in bellezza. Alla fine tutti e cinque si trattengono per qualche minuto sul palco a applaudire il pubblico festante, qualcuno si inchina verso di noi, altri battono le mani, dal canto mio sono felicissima di vederli così, leggo l'emozione sul viso di Manuel che ci guarda con quei suoi occhietti persi, sorpreso e un po' imbarazzato coi muscoli del viso contratti..e mi sento davvero appagata.A questo punto non avrei davvero potuto volere niente di più e invece non sapevo che la nottata avrebbe rivelato ancora nuove sorprese. Il Commando si riunisce e a guardarci in faccia sembriamo proprio dei bambini in estasi col giocattolino nuovo tra le mani...ci sediamo sugli spalti vicino a dove vediamo uscire i tecnici, non speriamo di veder apparire i nostri e ci scambiamo le prime impressioni sul concerto. A un certo punto vedo spuntare una maglina rossa fra la gente e capisco che Lui è arrivato, so benissimo di aver ben poco da dirgli, ma è proprio una necessità poter urlargli un grazie, grazie di tutto Manuel. Mi butto letteralmente fra la gente con la mia innata sensibilità da elefante e intravedo gli altri piegarsi in due dalle risate, arrivo davanti a lui e quasi non so cosa dirgli, gli porgo il braccio e gli faccio fare un autografo enorme e indelebile sulla mia pelle di mozzarella, poi lo guardo, rido e gli salto al collo urlando (ma non perchè sono pazza, semplicemente perchè la musica era assordante) "Grazie Manuel!..anche per l'altra sera a Modena".Quando mi sento rispondere con un largo e sincero sorriso "Prego! è stato un piacere..." non posso far altro che schioccargli due bei baci sonori sulle guance e scappar via. Scappo via insieme a Machi nel bagno dello Zoo e mentre torniamo dagli altri vedo uno scricciolino moro, vestito di nero fermo da una parte con una birra davanti e il cellulare in mano che ha proprio tutta l'aria di essere Dario Ciffo. Non c'è un attimo da perdere! Ordino alla Machi di andare a prendere la Ciffola e trascinarla fin lì e con una sola frase in testa che rimbomba "Cosa cazzo vuoi fare?!?" mi lancio all'attacco dell'esile quanto infastidito violinista, balbetto due o tre cose sull'intervista della Ciffola e sul fatto che gli vorrebbe parlare....Proprio nel momento in cui lui sta dicendomi che se ne vuole andare a fare un giro vedo apparire la Ciffola e trafelata, con lo sguardo da animale in caccia e posso tirare un sospiro di sollievo. Lei si avvicina davvero a mani giunte inchinandosi e quel che è successo dopo l'avete potuto leggere nel suo resoconto.Tornate dagli altri ci accorgiamo di essere rimaste davvero in poche: io, Cinzia, Silvia e un'altra loro amica. Mi siedo esausta, di lì a poco vediamo uscire Manuel che ci saluta con la manina e che si posiziona a pochi metri da noi parlando con dei ragazzi, quasi nello stesso momento scorgo Ciffo davanti a noi da solo. Da questo momento in poi tutto si sussegue in maniera piuttosto confusa: Manuel non fa altro che scroccare da bere a chiunque gli capiti a tiro: uomo donna o animale..se ne va e poi ritorna un sacco di volte, Ciffo è accalappiato da un gruppo di tarantoline fra cui una biondina secca rifinita (niente in confronto alla bellezza mediterranea della nostra Ciffola) che cerca di insidiarlo, io non faccio altro che rompere le scatole alla Ci perchè vada a salvare Dario che è lì che l'aspetta e di tanto in tanto ci lancia qualche occhiatina delle sue. Naturalmente tutto questo lo faccio sempre tenendo gli occhi ben puntati sulla fedele maglina rossa e soprattutto sul personaggio che la indossa, il quale sembra davvero a proprio agio e se di tanto in tanto, per caso, incrocia il mio sguardo sbavante pensa bene di fare l'indifferente, così da non farmi sentire troppo un'assatanata. Quando mi riprendo dall'estasi provocatami dalla vicinanza di quell'uomo che vedo muoversi fra la gente, ma che non sento dato il livello pauroso a cui è arrivata la musica, decido bene di cercar di movimentare un po' la serata. Colgo al volo un momento in cui non vedo in giro l'Agnello e in cui la musica sembra diventata accettabile (The doors) e mi metto a riproporre per l'ennesima volta l'invito a scatenarci in pista alle mie refrattarie compagne. Finalmente la Ciffola accetta, ma quando mi volto scorgo l'Agnello in posizioni a dir poco compromettenti che a quanto pare ha deciso (pure lui) di buttarsi nella mischia. Beh, l'occasione è troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire così, ma è proprio da questo momento in poi che inizierò a vedere cose.."cose che voi umani non potete neanche immaginare"...Nel momento in cui fa la sua comparsa in pista tutto quello che una persona aveva creduto di conoscere sul ballo fino a quel momento viene spazzato via, polverizzato dalle movenze di un Manuel davvero irriconoscibile che..altro che scompensi ormonali! mi fa soltanto incredibilmente e irrimediabilmente piegare in due dalle risate! Anche il povero Ciffo, che prima del suo arrivo se la stava cavando piuttosto bene con i movimenti del bacino, dalla sua comparsa in poi si farà trascinare nel baratro più nero della DiscoMusic! A una settimana di distanza dai fatti è davvero impossibile riproporre tutto quello che ho visto in quelle ore, so solo che anch'io purtroppo, come Manuel, a volte mi faccio un po' prendere la mano dalle situazioni e così (Ciffola potrà testimoniare) anch'io mi sono macchiata di orrendi crimini contro i buoni costumi, la creanza e il buon senso comune! Le mie urla su Whole lotta love, su Gianna, i miei tentativi di toccare il culo a Manuel, mai andati a buon fine (ma, lo devo dire per amor del vero, sempre perpetrati con l'intento di far ridere il mio esiguo pubblico e mai con l'intenzione di riuscirci veramente), i miei duetti con la Ciffola, i miei tentativi di coinvolgere il povero Ciffo nei nostri balli e le mie risate spudoratissime in faccia a Manuel, credo che passeranno alla storia. Come passerà alla storia il momento topico del commento..ebbene sì, ci siamo anche permesse di andare lì da quel pover'uomo (?) e riversargli in faccia tutto il nostro orrore per le sue movenze: G: "Manuel non ho mai visto nessuno ballare male come te!"M: "Beh, grazie!" C: "Diciamo che qualcuno che ti supera c'è..Max Casacci!"- ridiamo a crepapelle- Poi Manuel si avvicina, ancora ridendo, (è ormai il momento dell'indimenticabile New York, New York) e ci dice "Manno' non si balla cosììì! Siete troppo didascaliche!" e alla fine improvvisa un duetto coscia a coscia col fonico che è qualcosa di indescrivibile..un misto tra "Giochi di coppia tra trichechi" e "Le manovre di seduzione del lama andino", indimenticabile nel suo pathos, commovente nello svolgimento e straziante sul finale con un manuel che quasi bacia in bocca il fonico e poi si sdraia letteralmente a terra esausto. Insomma roba da fermare la crescita ad una povera bambina indifesa come me! O_oSu queste immagini indimenticabili dobbiamo lasciare il locale perchè il mio treno sta per partire, con i fonici, che hanno preso ormai il nostro posto sugli spalti, che quasi non ci vogliono lasciar andare (ebbene sì, anche io e la Ciffola abbiamo dato spettacolo sulle note di Ghost, ma questo non vi sarà mai raccontato..).E così finisce la nostra nottata: Manuel mi fa un sorrisone a trentadue denti un po' alcolico, è sudato fradicio e mi prende per il culo per come lo saluto con la mano ricalcando il mio gesto, Ciffo saluta con la solita classe la Cinzia (non ha un capello fuori posto, lui!). Ce ne andiamo e solo fuori ci rendiamo conto che anche il nostro aspetto non è dei migliori, ma poco importa: siamo tutte e due davvero contente e questo sarà un altro di quei momenti che il Commando ricorderà con gioia e nostalgia.punto g