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19.04.2003 Ferrara
location: Zoo Animal Sound
recensione: grazie a ciffolina



SWEET DREAMS Il commando tosco-emiliano, per il concerto di Ferrara, deve affrontare un impegno arduo: intervistare Manuel e Ciffo per il sito di Nullla. Dopo mille tentennamenti da parte della Mescal, arriviamo ad ottenere il permesso ufficiale per questa intervista.Sul luogo del delitto (Zoo Animal Sound) arriviamo tra le 17 (Gianna, io e due mie amiche-Silvia e Simona-) e le 17 e 30 (Luca e Rossella, Machiba e amica-Alessandra-).Gli After, secondo ordini-Mescal, dovrebbero arrivare per le 17,30-17,45.In realtà, dopo non molto che aspettiamo vediamo Ciccarelli passeggiare nel piazzale del locale e poi, inspiegabilmente, andarsene in macchina. Ora, voi provate ad immaginarvi il classico locale sperso nella più misera zona industriale di una qualsiasi medio-piccola città italiana della pianura padana; immaginate pure che siamo alla vigilia di Pasqua. Capirete bene come si è è sentito il commando: immerso in un film western, dove i rovi rotolano sulla strada inospitale e desolata, soffiati da un vento gelidissimo. Degli After, a mano a mano che passa il tempo, nemmeno l'ombra.I nostri valorosi eroi arrivano con un buon tre quarti d'ora di ritardo e ci ritrovano tutti e 8 seduti come mendicanti sul ciglio del marciapiede, tutti in fila. Facciamo ridere i polli, in effetti. Scorre il pullmino bianco targato MI del gruppo e notiamo le facce stranite di Manuel, davanti, e Andrea Viti, dietro di lui...non promettono niente di buono, a nostro giudizio...Il pullmino, ad un certo punto, fa retromarcia per entrare dal cancello del parcheggio e fa retromarcia proprio...su di noi! Andrea, sorridendo, ci fa segno con le mani che...oh, proprio di lì devono passare e che non possiamo farci nullla (peccato ci sia il marciapiede e che, anche spostandoci noi, il pullmino non possa compiere miracoli)...Ha la facciotta simpatica, il Viti, mi piace un casino...Penso piaccia parecchio anche alla sua donna, comunque...A me cominciano a girare le pelotas vedendo una tipa sul loro pullmino...una tipa giovane giovane...Vuoi vedere che il Dario si è portato dietro la morosa e mi vuole far passare la peggiore Pasqua di tutta la mia esistenza?! Il malumore incalza. Il MIO malumore, non quello di tutti gli altri. Bhè, a dire il vero, vista la faccia di Manuel, il commando si è un pò ammosciato...per farla breve: ci mancano le palle per andare là dentro e dire che abbiamo fissato un'intervista con un paio di loro...Alla fine ci comportiamo da persone degne di appartenere a questo sito ed entriamo. Morale della favola (dopo aver parlato con alcune persone addette a qualcosa-non-si-sa-mai-cosa): Manuel ha mal di gola e sta male e ha deciso di raggruppare le tre interviste che lo attendono subito dpo il soundcheck in una sola di una decina di minuti.Di sguincio, entriamo a vedere le prove (in realtà, ai tecnici non interessa niente che nel locale ci sia della gente che sta seguendo le prove: nessuno ci caccia...Credo che i tecnici degli After siano i più simpatici che abbia mia incontrato...). Ah, dimenticavo: riesco a trovare fenomenali gli After anche nelle prove...a me già basterebbe quell'assaggio di concerto...Dalla posizione in cui sono vedo Manuel (vestito PERENNEMENTE con la felpa dell'Estragon-urge cambio armadio al più presto!!), Dario (che dovrebbe teoricamente indossare una felpa sopra i jeans, ma è talmente lunga che gli fa da minigonna: esilarante il contrasto col giubbotto di pelle che gli arriva in cintura...) e Ciccarelli (mi sfugge cosa indossasse). Sono però deliziata dalla voce di Andrea Viti (che non vedo) e che, a parte su Rocktv, non ho mai sentito parlare. Un "dio svizzero" (leit-motiv della mia giornata, che fa il paio col "dio canta" della Ross) da lui esclamato durante le prove sul suo basso, mi riporta alla stessa, precisa esclamazione che faceva il padre di una mia amica del liceo...terribile: Viti mi ha catapultato indietro di una buona decina d'anni...ho la..."pelle d'oca" se penso a quanto è circolare la vita...ahhh, queste esclamazioni universali...da Milano alla bassa ferrarese..ahhh....Dopo le prove, Manuel ci accoglie in un piccolo "ripostiglio" (compari: quale altro nome dare a quella cosa cubica in cui siamo stati?!): ci siamo noi del commando, un ragazzo che scrive per un sito internet di cui non ho capito il nome, e la giornalista del Resto del Carlino. Riprendiamo con la videocamera l'intervista a Manuel di cui non parlerò (lo farà forse la Machi), visto che il video sarà visibile sul sito e che, penso, ne sarà trascritto il testo. Mi limiterò a dire che Manuel si scusa e dice di avere a disposizione solo dieci minuti perchè sta male, ma, alla fine, resterà con noi per più di venti minuti, rispondendo con la sua bellissima voce a tutte le domande con la gentilezza dimostrata a Modena...(sospirone).Terminato tutto, stringe la mano a ognuno di noi e ne approfitto per chiedergli di Ciffo, visto che dovrei intervistarlo. Mi dice che potrei beccarlo in quel momento (stanno provando i Sux di Ciccarelli) e che nel dopo concerto è un pò più difficile, poichè lo stanzino in cui ci troviamo non potrà essere sfruttato e che, essendo comunque aperto, la musica del locale mi renderebbe impossibile la registrazione (infatti abbiamo faticato a sentire cosa dicesse Manuel, perchè la musica delle prove era altissima).Ce ne andiamo tutti, io abbastanza frustrata...minchia, non ho beccato Dario e non ho alcuna intenzione di rompergli le scatole se, effettivamente, la ragazza sul pullmino con loro è la sua fidanzata.La scena prevede poi tutto il commando intento ad occupare la prima fila: io all'estrema sinistra, Simona, Silvia, Marco, Barbara, un ragazzo palermitano che è giunto sin lì per vedere il concerto e poi via via, passando dalla Ross, alla Gianna, all'Alessandra fino a Machiba. Il nostro motto, per questa sera, è : GLI AFTER SONO ROBA NOSTRA E GUAI A CHI CE LI TOCCA!!!Il concerto del gruppo è preceduto dall'esibizione dei suddetti Sux. La musica non mi dispiace e i brani m'intrigano pure, ma Ciccarelli è di un insopportabile, sul palco, che metà basta. Così io mi perdo a contemplare le quinte che prevedono Giorgio Prette intento a fumare assieme ad un tecnico e a parlare con la moglie, e Dario, che sfoggia una sgargiantissima camicia rossa, impegnato ad accordare il violino.Non vedo l'ora che finiscano 'sti Sux...e siccome niente è per sempre, Dio ogni tanto si ricorda di esistere.Salgono sul palco gli After e incomincia la baraonda. Lo Zoo ha aperto anche il corridoio soprastante, cosa accaduta solo con Subsonica e Carmen Consoli: segno che di gente ce n'è parecchia. Fortunatamente, a parte un'ondata di pogo su un paio di canzoni, non c'è nessuna intenzione manesca da parte del pubblico: è forse il concerto degli After più calmo cui abbia mai assistito.Loro...IMMENSI IMMENSI IMMENSI. Immensi perchè si divertono e divertono: sono in sintonia, ridono, scherzano, giocano. Un paio di errori li hanno commessi (Ciffo liscia di brutto l'attacco finale de "La verità che ricordavo", ritardando il suo assolo e facendo ridere il Viti, che lo guarda benevolo), ma non c'è niente da dire: ogni concerto è una bomba e io non mi sono ancora stancata di vederli e rivederli, benchè conosca a memoria la scaletta. A dire il vero, mi sorprende ogni volta "Non è per sempre", forse perchè è quella che meno mi aspetto, mentre la parte più emozionante del concerto rimane quella tra "Televisione"-Improvvisazione-"Posso avere il tuo deserto?", seguita da "Bungee jumping" e la scena-tv, e "Il mio ruolo", in cui (l'ho scoperto solo ieri perchè l'acustica me lo permetteva), Dario sostituisce con grande maestria il suono dell'hammond con il violino, intervallando l'uso del pizzicato con quello dell'archetto. Emozione forte: forse è il particolare che ricordo con più nitidezza. Anche perchè questo brano è uno dei miei preferiti tra tutti quelli del gruppo.Ad ogni modo, la frase che più ricorre nel momento in cui guardi gli After suonare è: "ognuno balla con sua nonna (e il Viti di più)". Nel senso che ognuno interpreta in un suo personalissimo modo i pezzi: si va dallo stralunato Ciccarelli, immobile, impassibile, al "vissuto" Ciffo (incredibile come mimi con la bocca il suono che esce dal violino. Ho sentito dire a Manuel Agnelli che è una tecnica che permette di suonare meglio e che a lui-Manuel- gliel'ha insegnata Alberto dei Verdena); alla fisicità "animale" di Manuel stesso, alla sofferenza di Viti, ingobbito a più non posso sul suo basso, all'elegante distacco di Prette (per la serie: "posso suonare anche ad occhi chiusi chè tanto so comunque fare bene il mio lavoro").Tra le scene che mi sono rimaste più impresse, sicuramente Viti che, durante la prima uscita, rimane per un pò da solo sul palco a salutare e ringraziare il pubblico, dispensando baci alla folla, e il lungo saluto finale da parte di tutta la band, che applaude il pubblico, mentre Manuel dice che il concerto gli è proprio piaciuto. Concerto che non prevede le ultime canzoni ("La gente sta male", "Tutto fa un pò male", "Pelle" e "Voglio una pelle splendida", ormai ascoltabile solo su cd...) per mancanza di tempo (presuppongo dovessero cercare un... agriturismo...capirete dopo il perchè). Si passa direttamente a "Dentro Marilyn". Per fortuna che Manuel dice di essere senza voce: credo abbia dato di tutto e di più pur di non arrendersi al mal di gola...A fine concerto, stremati ma felici, attendiamo che gli After escano. Inizialmente, si concedono solo Prette e Manuel al di là della transenna e ciò mi fa pensare che stasera non ci sarà trippa per gatti e che ci dovremo accontentare di vederceli sfilare davanti senza poterli fermare. In effetti, Ciccarelli, Viti e Prette sono accompagnati dalle rispettive consorti-fidanzate e lasciano ben presto la festa, diretti verso il loro albergo (da Manuel abbiamo saputo, durante l'intervista, che lui e gli altri si fermeranno nella nostra città il giorno di Pasqua per poter gustare al meglio le nostre prelibatezze culinarie...Un consiglio: attenti alla salama da sugo, potrebbe rivoltarvisi contro!!).Rimaniamo vicino all'uscita dei camerini con una faccia un pò inebetita: la serata stenta a decollare, mannaggia...I minuti scorrono, la gente un pò se ne va (anche Luca, Rossella, il ragazzo di Palermo ci lasciano ben presto). Rimaniamo in quattro gatti. E io attendo spasmodicamente di veder uscire Dario, ma non c'è verso (ma non vi siete stufati di leggere racconti su uno solo degli After?!).All'improvviso, arriva di corsa Machiba, trasportando con sè alberi, cartelli stradali e, credo, tegole dello Zoo...insomma: un ciclone! che mi urla: "Ciffolaaaaaaaa, corri che c'è la Gianna che ha fermato Darioooooooo!!!!!". Io ricordo solo di averle chiesto se era da solo e lei mi risponde: "Sì sì, daiiiii!!!"................................................................ALE' OH-OH ALE' OH-OH.................................................Ciffo non è dolcemente accompagnato (scusami Dario, ma quando ce vò ce vò...) e io posso parlargli dell'intervista!Penso di aver corso i duecento metri piani in tre secondi netti, falciando un pò chiunque trovassi sulla mia strada.Raggiungo Gianna e Dario (credo pure di essermi inchinata a mani giunte dinnanzi a lui...). Gli dico dell'intervista che dovevo fargli e che non sono riuscita a causa del loro ritardo ("Era l'intervista per il sito, vero?" mi chiede. Ma allora....si ricorda vagamente di me e di Modena? penso io...bhò...), gli chiedo quando possiamo farla e gli elenco le date del tour che farò; mi dice, concordando con me, che Rimini è meglio escluderla perchè troppo caotica e che fissiamo tutto per Bologna, senza bisogno di passare tramite Mescal, facendo le cose più liberamente. Al che gli dico che io, in realtà, oltre all'intervista avrei anche un regalo per lui. Mi dice che ho avuto un bel pensiero, che è un gesto carino (ma sarà poi vero? mah...). Estraggo dalla borsa un libretto dal titolo "Il violino nero" e...cosa non mi dice lui? "Mmmmhhhh, posso dirti la verità? L'ho già letto...". Sono praticamente una donna distrutta e in lacrime, con dieci anni in meno di vita (scherzo, ovvio!). Si vede, però, che non vule ci rimanga male, così mi dice: "Bhè, forse non dovevo dirtelo...mi spiace...forse non dovevo..." ma io lo ringrazio per la sincerità, ci mancherebbe. "Così quest'altra volta mi fai un altro regalo!" aggiunge (apperò, il giovane...!).Gianna gli fa notare che lui guarda sempre male le persone della prima fila, quando suona. Si schermisce, dicendo che...no, non gli sembra... Invece, gli dico che a me mette abbastanza soggezione e che anche un ragazzo in prima fila con me ha detto che non riusciva a guardare Dario, perchè quando Dario ricambia lo sguardo incute timore. Ciffo pare in imbarazzo e ripete più volte: "Mi spiace se appaio così...forse è davvero il mio modo di fare...ma non è vero che guardo male le persone...! Però...sì...forse è proprio il mio modo di stare sul palco...ma mi spiace!!!!". Gli dico che, comunque, lui è l'unico After a guardare la gente dritto negl'occhi. Lui mi fa: "Davvero?" stupito. Poi ci pensa e aggiunge: Bhè, anche Giorgio Ciccarelli però...". Gli dico che, secondo me, Ciccarelli è perso nel suo iperuranio...e che forse le persone le vede, ma di certo non le guarda come lui...Tra il casino generale, parliamo del fatto che gli After passeranno la Pasqua in città. Dario, invece, dice che prenderà un treno per tornare a casa dai suoi. Gli offro un passaggio verso la stazione, ma lui ringraziando dice di no, perchè il treno lo prenderà la mattina; si sincera, comunque, che la stazione sia vicina...Me ne sono resa conto solo dopo, ma...a causa del frastuono ci stiamo reciprocamente parlando nelle orecchie e a me, ogni tanto, scappa di appoggiargli una mano sulla spalla o sul braccio...no, Cinzia, è pericolosa quella roba lì che stai facendo...è probabile che tu non ti trattenga...lascia stare, staccati...è pure violazione di domicilio, molla l'osso, che Dario non è tuo e il contatto fisico potrebbe pure infastidirlo...!! (ripensandoci dopo, credo di essere stata troppo irruente, mannaggia...e Ciffo non va approcciato così...che idiota, Cinzia...).Alla fine, dice a Gianna e me che va a farsi un giro e che ci si rivede dopo.Torniamo indietro da Silvia e Simona, le uniche rimaste (dopo che Machiba mi ha detto di raggiungere Dario, lei se n'è andata casa). Esce Manuel dai camerini e lo salutiamo con fare molto tranquillo, senza fanatismi di sorta: lui ci saluta sorridendo e facendo il gesto con la mano (mo' caro lui!!). Rimane sempre a un metro, massimo due, dal posto in cui ci troviamo: parla con degli amici, riceve un regalo da parte di una ragazza...sembra molto rilassato.Torna indietro Dario e passa da dove è passato Manuel: ci vede e ci sorride di nuovo, facendo un leggero inchino come saluto. Lo braccano tre ragazze, ma anche lui rimane sempre lì a pochi passi da noi. Poi va a farsi un giro, ritorna, rimane spesso da solo.La Gianna da un lato non ha occhi che per Manuel, dall'altro non fa che dirmi di andare da Ciffo, lì, solo in mezzo alla gente...la tentazione è grande, ma...che dirgli? Eh già, la Ciffola, ogni tanto, ha questi cali di "spirito d'iniziativa"...eppoi, diobono, non voglio rompergli le scatole...La musica del locale, però, alla fine diventa trascinante e Gianna riesce a coinvolgere noi tre a ballare. In pista si sono lanciati già Manuel e Dario e stano dando spettacolo in tutti i sensi, reinterpretando ogni ballo a modo loro: un mix tra il tarantolato, l'epilettico, il dopato e l'allucinato...Roba che nemmeno il truzzo del video di "Salirò" di Silvestri..sono da guardare, assolutamente.Il bello della situazione è che alla gente non interessa niente che loro siano due Afterhours: la gente non se li fila proprio (i ferraresi sono così: degli artisti se ne strafregano) e loro hanno la possibilità di essere come sono, di fare gli scemi, di divertirsi, di giocare. Di essere stupendamente umani.Riusciamo ad avvicinarci a Manuel e Dario, ballando: siamo gomito a gomito con loro e un pò, con loro, ci balliamo. Manuel viene a disturbare la nostra "quiete di brave danzatrici" dicendoci che siamo troppo didascaliche e che bisogna dissacrare i balli, come fa lui e come fa Ciffo. Gli dico che non ho mai visto ballare nessuno così male tranne Casacci. Si mette a ridere di gusto, continuando a fare casino lì in mezzo a noi.Dario tiene in mano la sua terza birra (sì, le ho contate...:-P), ma lo spasmodico movimento dei due musicisti non è dovuto a nessuno tipo di ebbrezza: sono così di loro e basta!! Tra un rock, un raggae, una "Gianna" di Rino Gaetano (all'unisono le grida della nostra Gianna e di Manuel!!!), un ballo da fare in gruppo prendendo sottobraccio le persone (la Gianna afferra Dario perchè poi io faccia altrettanto, ma il coraggio viene meno...), a Manuel e Ciffo si aggiungono il ragazzo che vende le magliette e un altro loro amico, mentre sulle tribunette dove noi abbiamo lasciato gli zaini, due metri più indietro, si sono schierati i tecnici che, finito di smontare il palco, si stanno godendo lo spettacolo di un Agnelli che si rotola per terra abbracciato a un tecnico manco fosse un...animale (leggasi:maiale) nel fango...Mi avvicino a Dario e gli dico che sembrano persone serie, gli After, ma in realtà...Sorride, mentre le luci si alzano, e il locale sta per chiudere sulle note di "New York New York" e, dulcis in fundo, "Ghost".Sono ormai le quattro e qualcosa, ci tocca andare. Anche perchè siamo proprio alla fine (e noi alla frutta). Prendiamo la nostra roba, salutiamo i tecnici che stanno ancora ridendo per lo spettacolo e mi accingo a salutare Dario. Gli do la mano, ma poi gli do pure due baci (@;-PPPPPPP)...carina, la sua barbetta incolta...Gli faccio gli auguri di buona Pasqua, li contraccambia. Saluto Manuel e mi sorride come stesse sorridendo ad un suo amico, un amico di tutti i giorni. Ha un viso dolcissimo...credo che quell'espressione non me la scorderò più.Come tutta questa notte.Forse non è il mio resoconto meglio riuscito, questo qui: lo reputo un pò freddino. Ma oggi, scusate, sento dentro un oceano di emozioni che non riuscirei a trascrivere nemmeno se mi sforzassi dei giorni interi (del resto, "qualcuno" ha scritto di avere tutto in testa e non riuscire a dirlo). Eppoi, c'ho ancora addosso un sorriso ebete che mi coglie sempre sotto le coperte...ho una paresi, più che un sorriso...il dramma è che ricordo pure le canzoni che hanno suonato: Subsonica, Silvestri, Eurythmics o come diavolo si scrive...credo che certi brani li assocerò sempre a ieri sera, da adesso in poi...Nei miei pensieri non ci sono Agnelli e Ciffo, ma Manuel e Dario, semplicemente. Due ragazzi come noi, due persone che sono rimaste in mezzo a noi, a parlare con noi, a giocare (oserei dire) con noi come fossero proprio due di noi.La sensazione di rilassatezza, di tranquillità e serenità che quei balli in pista mi hanno dato non la so descrivere.Forse, questa sensazione è il pianto senza motivo di "Ritorno a casa", quella sensazione indefinibile di immensa umanità che si ritrova solo nelle piccole cose. Negli sguardi (rubati, cercati), nei gesti, nelle inflessioni, nelle timidezze, negli imbarazzi, nella spavalderia, nella paura di fare brutte figure ed essere marchiate a vita...Cercate di immaginare le cose successe: gli sguardi, appunto, i gesti, le inflessioni, gli imbarazzi, la (finta)spavalderia...O forse potrei chiedervi di non farlo: a 'sto giro, le emozioni datemi da Manuel e Dario le voglio tenere tutte per me.