Recensione Quello che non c'è
Afterhours
Quello che non c'è
Voto: 5stelle = imperdibile(voto max)
Mescal
Sulla copertina di Quello che non c'è un fulmine lacera il cielo. Nei testi una lama tagliente squarcia l'ipocrisia.Non siamo tutti buoni, l'amore non è solo bello. Gli Afterhours parlano di quello che tutti fanno finta di non sapere e riescono a raccontare il proprio tempo come solo le band che restano nella storia sanno fare…
9 pezzi/ durata: 44', 28''
Un caso e nulla più. Ma forse invece no . Escono a pochi giorni di distanza l'uno dall'altro quelli che, probabilmente, resteranno i due dischi italiani più importanti del 2002. Uno è quello dei PGR, il secondo è Quello che non c'è degli Afterhours. E mai come adesso le due band si avvicinano:per entrambe l'Io narrante passa dal sé al mondo, dal microcosmo al macrocosmo. Con una differenza: gli Afterhours parlano con le viscere, con la rabbia, con il linguaggio che riesce a raggiungere il pubblico più giovane. E' la forza del rock'n'roll, quella che, volutamente, i PGR hanno abbandonato. Ma entrambi i dischi pulsano della stessa consapevolezza etica: di "quello che non c'è" appunto.
E mentre i PGR li ascolti sdraiato in una mattina plumbea senza avere nemmeno la forza di muoverti, gli After da quel letto ti fanno sscendere, t'incendiano di rabbia, ti fanno venir voglia di fare qualcosa per cambiare la tua sfottuta vita. Perché "odiare è un diritto" quando "la tua primavera è un'incubo" e c'è solo "il niente e il niente da distinguere finchè poi non sai più cosa sentire". Tutto è occasione perduta, amarezza, primavera spenta in Quello che non c'è; le speranze si infrangono quando "pensi di avere un credo e poi lo adatti a quello che sei". Ma c'è anche la risposta della volontà, l'orgoglio, il rifiuto: "non voglio ciò che hai" canta Manuel in La gente sta male.Perché di fronte alla "tua magia che muore, alla mia magia che muore" non ci si deve arrendere.
C'è ancora una possibilità. Se questa stagione è buio e silenzio, andremo fuori a cercare i colori. E gireremo le strade finchè la stanchezza non vincerà.
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