07.12.2002 Milano
location: Leonkavallo
recensione: grazie a manu
Elaboro emozioni.... Sono ormai le quattro, le palpebre pesanti si chiudono, l'incoscienza sta soppiantando lo stato di veglia e sono stanca, tanto stanca, ma non voglio, non posso, non riesco a dormire.Sono scesa dalla macchina cinque minuti fa, il freddo di dicembre mi ha aggredito e ho visto il cielo, quante stelle. E' da questa estate che non guardavo, non vedevo il cielo. Che sorpresa trovarlo ancora lì, al suo posto, sempre uguale.Buio, silenzio, poi, ancora silenzio e ancora buio.Distesa sul letto osservo la mia mano destra che scrive, sul dorso l'alone azzurro di un timbro.Il 13 Aprile 2002, il Leoncavallo, gli Afterhours, per la prima volta. (La nascita).Il 7 Dicembre 2002, il Leoncavallo, gli Afterhours. Devastata, lacerata, l'anima ridotta a brandelli. (La morte).Nascere, morire, cambiare.Esattamente nove mesi, una gravidanza, un parto, una nascita, un nuovo essere. Il burattino di legno è morto per dar spazio all'essere umano. Abbandono l'isola che non c'è, nuove avventure mi attendono. Mi ritrovo più adulta e sempre più dannatamente consapevole. Sono sola. Forse no. La paura mi insegue e mi accompagna, da sempre ormai, ma non voglio più scappare, nascondermi, mai più.Chiudo gli occhi, finalmente so che posso dormire, so che ho ancora i miei sogni, so che ho ancora me stessa, un porto a cui approdare.Che ore sono? Il giorno è entrato con prepotenza nella stanza. Ma è presto, troppo presto, ho gli occhi ancora impastati dal sonno. Penso a ieri. La malinconia nel sangue, nelle vene, la sento scorrere. Una lacrima mi riga la guancia, ma non me ne accorgo, sento solo un po' di umido. Per Dio, sto male. Il vuoto piano piano prende forma, ha i contorni sempre più delineati, si estende, mi inghiotte. Voglio solo stare sola. Ma c'è troppo nel mondo. Nella stanza troppi mobili, troppi odori, troppi rumori, troppa luce, troppa gente. Nella stanza non c'è nessuno. Tutto mi fa male e voglio stare da sola, con il mio vuoto, con il mio nulla, con il mio deserto.Sto male e non so perché.E continuo a pensare a ieri.Gli occhi mi si riempiono di lacrime e piango, cazzo, piango come una bambina.Tutto è vacuo e inutile, e inutile è affondare il volto nella sabbia, troppo palese. Che esistenza inutile, banale, lo sapevo già. Soffoco per la rabbia, l'impotenza mi logora, tutto mi si chiude perché tutto mi fa schifo. E ti odio, ti odio perché con il tuo potere, la tua forza distruggi le persone, le devasti. Sul palco chiudi gli occhi, cerchi la concentrazione, moduli la voce e ... grazie, grazie grazie grazie. Grazie??? Grazie??? La tua musica, la tua poesia, la tua voce, la tua arte non basta più.Quando suonano, la musica, la voce, ti tocca, ti accarezza, ti graffia, ti disturba, ti seduce. Così dannatamente sensuale, così maledettamente erotico. Ho paura. Emozioni, sono solo emozioni, ma sono tante, sono troppe. Come puoi starmi dentro in questo modo?La malinconia mi assale, mi riempie e mi completa. Hai riempito, ho riempito il mio vuoto, quel profondo senso di vuoto è svanito.Sto da Dio, tutto è così perfetto. Finalmente sono a casa mia, il mio cielo, la mia terra, la mia stanza, i miei mobili e finalmente io.Mi manca tutto, tutto sfugge e precipita, tutto è imprevedibile e sempre uguale. Disperazione e angoscia, terrore e tormento, tutto è così meraviglioso, sublime, perfetto. Sto morendo di vita.Non riuscirei a fare nulla, non riesco a fare nulla, non faccio nulla, è quello che sento, adesso.Manu