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26.04.2003 Rimini
location: Velvet Rock Club
recensione: grazie a ciffolina



Il bollino verde alla guardia giurata (ma sarai fuori?!) Non avevo intenzione di scrivere il resoconto del concerto di Rimini, ma il dopo concerto (anche se brevemente intenso) mi ha spinto a farlo ugualmente.Non ne avevo voglia perchè ero già stanca e demoralizzata ancora prima di partire da casa. Io adoro il Velvet alla follia, ma è la trasferta più scomoda che un amante della muscia di un certo tipo possa permettersi: troppo sono le ore in cui sei costretto a stare in giro lontano da casa per un'emozione che dura troppo poco. Hai la sfortuna di farti 2 ore di treno e 40 minuti di autobus per raggiungere 'sto locale che sta a quindici km da S.Marino..l'andata non è neppure malvagia, ma il ritorno è devastante: l'ultima navetta che parte dal Velvet e riporta il popolo danzereccio in stazione parte alle 4 e 30 e hai da spettare in stazione (o, per meglio dire, nel baretto di fronte ad essa) perlomeno fino alle 6 del mattino, ora del primo treno utile per il rientro. All'inizio va tutto bene, ma quando passi Cesena la testa picchia inesorabilmente contro lo schienale del seggiolino e ti accorgi (anche se non sai come) che stai dormendo con la bocca aperta (e, forse, un rivolo di bava...).Al Velvet ci arriviamo per le 5 e 30 circa: del commando tosco emiliano, vero e proprio, stavolta, ci sono solo io (Luca arriverà più tardi e lo vedrò solo per un breve saluto prima dell'esibizione dei Mice Vice, primo gruppo di supporto assieme ai maginifici Perturbazione); le altre mie compari sono Simona e Silvia.La regola del locale è: se non sei la fidanzata di un musicista non puoi entrare a vedere le prove. L'ho già sperimentato l'anno scorso, quindi mi piazzo buona buona su una panchina a dormicchiare, in attesa dell'apertura della biglietteria (esattamente 4 ore dopo...). Ma il Velvet ha la particolarità di essere metà al chiuso e metà all'aperto e le prove le senti anche se rimani a Ferrara. Gli After sono già dentro e le mie due compari vanno a fare un'ispezione: sul pullmino bianco dicono di aver trovato, scritto con un rossetto sul finestrino (o la fiancata del mezzo, non ricordo) il numero cellulare di qualche donzella che ha pensato bene di trasformarsi in un'eroina da pubblicità...per farsi pubblicità. Per me, era semplicemente sfatta di eroina. Punto.Entriamo per le nove ed è meglio, perchè io sto per addormentarmi in piedi sulla schiena del ragazzo che mi è davanti in fila.Dunque, ora dovete credermi se vi dico che non volevo fare il concerto in prima fila: primo, perchè il pogo del Velvet mi fa paura; secondo (causa più papabile) non mi va di stressare Dario Ciffo, visto che sarebbe la quarta volta che mi vede davanti a lui (il palco del Velvet è vicino e abbastanza basso). Insomma: dopo la figuraccia di Ferrara, mi vergogno come un ladro...Però...però guardando la postazione del mixer al centro della pista mi accorgo che è smisuratamente lontano, il palco; così ho tutto il tempo di decidere per il "Vado?"...massì, vado in prima fila e caso vuole che i metri di transenna disponibii siano proprio dinnanzi al mio Violinista...(sarà Destino?). Mi siedo per terra, con la schiena rivolta alla transenna: ci raggiunge Luca che il concerto se lo godrà lontano dal palco. Mi dice che il sito di Nullla compie un anno proprio il giorno del ricongiungimento bachecaro a Bologna e che, quindi, Salvo ci deve assolutamente essere; mi dà della malata quando gli dico che mi farò la tripletta Bologna-Prato-Senigallia, tre date in quattro giorni (già Ciffo si era stupito che facessi anche Senigallia, quando gli ho parlato per la prima volta a Modena...ma...perchè? non posso?! Mi ci vuole mica il passaporto...!).Cominciano a salire sul palco i Mice Vice, che fanno della buona musica (ma non so esattamente che tipo di rock sia). Ho l'insana idea di voltarmi per vedere la gente che c'è nel locale (quattro gatti, per il momento). Ma la mia insana idea mi porta a vedere che c'è Ciffo appoggiato alla transenna del mixer (dove teoricamente dovevo essere io!!) a metà pista...All'inizio, non dico niente alle mie due amiche, perchè passo sempre per quella che vede solo ed esclusivamente una persona tra tutte. Ma poi faccio presente di ciò e si voltano pure loro: eggià, ci sono Ciffo, Prette e Ciccarelli intenti ad osservare l'esibizione del gruppo sul palco. E non ci sono ragazze attorno a loro (capirete poi il perchè della necessità di questa notizia...almeno per me).Salgono i Perturbazione mi prendono veramente tanto: li conoscevo già, ma dal vivo mi sono piaciuti molto molto. Cercherò di certo di avere l'ultimo loro cd.Salgono infine gli After. In treno, io e le altre abbiamo fatto il toto-abito degli After ma non ci abbiamo preso del tutto: Manuel veste con la magliettina azzurrina, pantaloni e giacchetto di pelle; Ciffo come a Ferrara (camicia rossa e pantaloni neri), Viti indossa una camicina di un marroncino tendente al vinaccia e pantaloni marroni, Prette con jeans e maglietta nera. Ciccarelli non lo ricordo e non voglio nemmeno ricordarlo: quest'uomo mi è troppo sceso, mi infastidisce pure, dopo averlo visto coi Sux a Ferrara. Non lo degnerò mai di un'occhiata. In effetti, durante il concerto non degno di molte occhiate neppure il mio Ciffo: no so perchè, ma dopo la nottata di Ferrara mi trovo addosso uno strano senso di inquietudine e un'idea di avergli rotto le scatole in modo indicibile.A fine serata, parlando tra di noi, ci siamo dette: possibile che Ciffo guardasse meno negli occhi le persone, durante il concerto? L'idea mi era venuta, ma credevo di essere paranoica. Invece, pare proprio che il "cazziatone" (buono, s'intende) fattogli da Gianna e me a Ferrara lo abbia portato ad osservare di meno la prima fila (la mia idea paranoica era che, essendoci io, avrebbe guardato tutto e tutti tranne me, ovvio, standogli io sulle palle ormai).A dire il vero, credo che Dario avesse ben altri problemi cui far fronte: un raffreddorone che lo costringe ad elemosinare fazzoletti a Viti (che passa parola al tecnico alla sua sinistra che passa parola al tecnico dietro al palco che fa pervenire i fazzoletti scartati della bustina a Dario da parte del fonico di destra...!!!!), ad asciugarsi il naso con qualsiasi pezzla di cotone o simili trovi tra le mani, a non vedere l'ora che i pezzi finiscano per poter respirare da cristiano. Ha due occhietti lucidi lucidi che mi innamorano, sembra perennemente sul punto di piangere, Manuel e Andrea gli danno delle bonarie pacche sulle spalle per "fargli coraggio", sternutisce con grazia (anche in quello, santo dio, anche in quello: ma dove cacchio hai studiato, Ciffo: aOxford? a Cambridge?! Sei un essere fuori del comune, tu, dannato!!...)..ma suona comunque da Dio...ehhh sì, per me vederlo suonare è toccare proprio il cielo con un dito, è sentire musica da un altro pianeta...è emozione forte forte...Il concerto fila via liscissimo: il gruppo è in palla, Manuel sta bene e si vede, perchè si diverte, ride, scherza col suo tecnico pelato massacratore di cavi, ha energia da vendere, Viti si prende i suoi momenti di protagonismo, arriva a suonare anche davanti alla gente, quasi al limite del palco, ride, scherza, si diverte proprio tanto. Bellissimo il momento in cui Manuel attende che Giorgio Prette dia il via ad un pezzo (non ricordo più quale), ma Prette sta voltato per i cavoli suoi, distratto forse a parlare coi tecnici: la scena prevede un Agnelli e un Viti che, mani sui fianchi, guardano il batterista con un sorrisino, come a dire "Fai pure con calma, caro, quando vuoi, stiamo solo aspettando te...". Prette se ne avvede e sorride imbarazzato...Il finale, dopo "Dentro Marilyn" prevederebbe la chiusura dei giochi. In realtà, gli After non se ne vanno dal palco e Prette scende dalla batteria e si porta al microfono di Manuel per dedicare "Voglio una pelle splendida" al ragazzo delle magliette.Sì, signori: proprio la canzone che nessuno più sa come sia fatta...Io ho quasi le lacrime agli occhi...e loro la suonano incantevolmente, con il pubblico che anche in altre canzoni sovrasta con la sua voce comune quella di Manuel. Struggente il finale, dove tutti gli strumenti pian piano si zittiscono e Dario rimane a ricamare le ultime note col suo violino. Per la prima volta, Manuel, dopo aver ringraziato i tecnici, presenta i suoi musicisti e Ciffo viene appunto apostrofato con un "Dario Ciffo ai finali" (oltre che alla fine, aggiungo io).E' finito tutto: sono passate più di due ore ma vorresti ancora che rimanessero lì, a cantare suonare, giocare come sanno fare gli After..A volte, è vero, la maestria prende il sopravvento sulla spontaneità, ma secondo me ci mettono comunque tantissima passione in tutto quello che fanno...li amo, co tutta me stessa. Grazie, After per l'ennesimo, meraviglioso concerto...Per il dopo concerto, invece, sono dubbiosa: difficilmente il gruppo si farà vedere in mezzo alla folla. O, meglio: difficilmente noi riusciremo a scorgerli tra la folla. Può darsi che escano, forse non Ciffo, portato forse via dall'ambulanza a sirene spiegate, viste le condizioni in cui si trovava...Sostiamo un pò al baretto interno, zona teoricamente di passaggio, ma verso le due e mezzo decidiamo di andare a fare un giro, visto che non abbiamo beccato ancora nessuno. Arriviamo sugli scalini che portano alla pista centrale e la Simo, con un occhio di falco inimmaginabile, dice di aver visto Prette. Ci dirigiamo verso il luogo in cui è Prette, gli passiamo accanto (Prette: l'uomo più snobbato dai fans...povero..mi fa quasi pena...) ed entriamo nella pista piccolina, in cui c'è anche un baretto. Lì, le mie due compagne scorgono Manuel, accasciato sul bancone intento a gesticolare aimatamente con una ragazza. Silvia e Simona cadono nello sconforto: è la sua donna? Sì, no, sì, no, alla fine, di testa loro, decidono che è la sua donna. Secondo me no, e glielo faccio notare: Manuel non aveva la donna a Ferrara a Pasqua e ce l'ha oggi a Rimini? Che senso ha? Lei è solo una che lo ha rimorchiato al baretto e basta. Una mano di lei che percorre ("come un aratro") la schiena di lui, inumidisce gli occhi delle giovani con me...Ma Manuel sta parlando, gesticolando in maniera non normale...insomma, non è la sua donna, dai!!!La tua donna non la porti in un luogo in cui fanno della musica allucinante come quella messa su in quella pista piccolina, daiiii!!!Sconsolate per la presenza della donzella, Silvia e Simona decidono di uscire dalla stanza. Io sono dietro di loro e...chi ti vedo entrare? Ciffo, che ancora non ha cambiato la camicia rossa del concerto. Mi vede e mi saluta lui per primo (non ci posso credere, sto per collassare!!). Lo richiamo un attimo e gli dico che si deve rimettere, perchè durante il concerto era disfatto. Lui mi chiede per ben tre volte cosa gli abbia detto. Ciffo ed io abbiamo dei problemi di comunicazione, me ne sono accorta già a Ferrara. Ora, i casi sono due: o io parlo a voce troppo bassa o lui, oltre che malato, è pure sordo. Siccome io non parlo a voce troppo bassa, lui è sicuramente sordo! La cosa che mi ha depressa è stato vederlo entrare con una tipa bionda dietro di lui, un pò a distanza, e vedere che quando l'ho fermato si è fermata pure la tipa (ma sempre un pò a distanza)...Era la bionda del Rolling Stone?! Il mio cuore è in frantumi...anche se, forse, il fatto che mi abbia salutato lui per primo è la cosa che mi rimane più impressa e accontenta.Nel momento in cui mi trattengo con Ciffo, perdo le mie due amiche...alè, che la Ciffola non torna più a casa, dato che non ha più soldi nel cellulare e non può più sapere dove siano andate...Alla fine ci ricongiungiamo al baretto e, alla domanda: "Ma dove t'eri cacciata?" rispondo: "Eeeehhh, mi sono fermata con Ciffo". Come fosse la cosa più naturale di questo mondo...Ci ritroviamo tutte e tre a guardarci negli occhi con la lacrimuccia che spunta: i nostri due After hanno la donna al seguito, allora?Piangi tu che piango io, la Simo va a fare nuovamente un giro nella piccola pista e trona portandoci bellissime notizie: Manuel non è più con la tipa e Dario è al baretto con Viti, da solo!!! GAUDEAMUS IGITUR!!!!!!!!!!!!!!! Si vola di nuovo nella piccola pista, ma io non entro: vedo Ciffo da solo ma non vado ad attaccargli pezza, ci mancherebbe. Manuel, invece (riconoscibilissimo per la sua solita maglietta rossa) parla un pò con chiunque. Lo vediamo al bar di fronte, intento a parlare con un paio di musicisti dei Perturbazione, fa i suoi giretti ed è senza donna...Ci sediamo sulle scale, io faccio pure in tempo a dare due due di picche ad altrettanti simil-ragazzi che Manuel sta salendo le scale proprio dove siamo noi.E' il momento buono. Lo apostrofo con un "Uè Nurejev!" e già lui sta sorridendo. Gli chiedo quando abbia intenzione di fare una videocassetta in cui lui e Ciffo insegnino a ballare. Mi dice che effettivamente non ho tutti i torti e che ci devono proprio pensare! Aggiungo che, ormai, come cantante non mi piace più e che lo apprezzo maggiormente come ballerino. Ride di gusto: sta bene, è in forma. Ma è brillo, su questo non ci piove. Gli dico che vorrei vedergli fare il bis, ma risponde che ci vuole un certo tipo di musica, perchè deve invogliare al ballo e che non sempre la musica che mettono su è decente. La Simo gli dice di andare a chiedere al d.j. di cambiare, ma fa segno di no, come a dire che le scelte del d.j. sono intoccabili e che lui non può metterci mano. La Simo chiede pure dove siano stati a mangiare, a Pasqua: se sono rimasti a Ferrara o dove. Dice che si sono spinti in una località tra Ferrara e Bologna ma che non ricorda il nome del locale, anche se ha a che fare con un "Grillo"...(ora, Manuel è più in là che in qua e dubitiamo fortemente che potesse esserci un grillo nel nome di qualche locale, ma vabbè). Lui, comunque, fa segno con le mani e con l'espressione del viso che hanno mangiato da Dio. Gli dico di tornare più spesso in Emilia, così mettono su qualche chilo, visto che sono magri sfatti. Fa segno con la mano come a dire: "Magri sfatti? Noi? Ma va là...; poi, invece, ci ripensa e dice: "Bhè, in effetti nessuno del gruppo è ciccione...però, quando avevo 20anni mi passavo con un dito da una parte all'altra del corpo (mima il gesto con l'indice che finge di perforare la pancia), ora non ce la faccio mica più...Però ho anche 40 anni!".Non ricordo come salti fuori il discorso sul fatto che dobbiamo andare via tra una ventina di minuti circa. Manuel ci dice che è un delitto lasciare il locale prima della chiusura: "Non potete, dovete restare, non si può andarsene prima!! Adesso si è formata tutta la creme, tutta la schiumetta...non potete andarvene adesso, è qui che comincia il divertimento!". ECCO, SI', BRAVO, VIENICI A DIRE QUESTE COSE QUI, CHE COSI' CI MANGIAMO PURE I GOMITI: MANUEL CHE CI INVITA A RESTARE, LI MORTACCI SUA!!!!Gli diciamo che abbiamo il treno alle sei e che non possiamo perdere la navetta. Non ricordo cosa abbia farfugliato, ma ha fatto un'espressone come a dire "A bè, se è questione di treni è tutta un'altra storia".Alla fine ci salta su con una frase che stiamo ancora cercando di decifrare. "Adesso vado a mettere (o dare?) il bollino verde alla guardia giurata...poi vi racconto...". Abbiamo provato, provato e riprovato a capire cosa cazzo volesse significare...ma siamo poco normali anche noi a cercare di decifrare la frase di un ubriaco, no???!!!Decidiamo che è ora di incamminarci verso il bus-navetta. Ma la tentazione di tornare a salutare Manuel è troppo forte: torniamo da lui, fermo a parlare con delle ragazze sedute su una panchina, e la Simo si prende i suoi due baci, la Silvia una pacca sulla spalla, mentre io gli dico che ci rivediamo a Bologna e lui sorride (con gli angeli? mah...).Ce ne andiamo: la serata era caduta in un disastroso baratro e si è risollevata nel giro di cinque minuti. Manuel era sicuramente senza donna, e si è capito; di Dario mi rimane il dubbio, ma la ragione (il cuore, soprattutto!!) mi dicono che no, non ce l'aveva a Pasqua (e tornava a casa dai suoi per stare con loro!) vuoi che ce l'avesse a Rimini? Naaaaaaaaaaaa.....Ciffo, a Bologna sei tutto mio, stanne certo: ora mi riconosci pure, non hai più scampo...Che dire? Facciamo praticamente schifo, perchè la nostra grammatica si è azzerata e conosciamo solo due parole Manuel e Dario.La follia comunque è ragguardevole: a Rimini, sul poster che pubblicizzava il concerto degli After, ho scritto a penna: "IO TI AMO DARIO!", prendendo spunto da "Mio fratello è figlio unico".A Bologna, dopo il cambio treno di Rimini, la Simo in stazione ha fotografato l'insegna di un negozio di profumi che si chiama...MANUEL (è tutto documentato, ve lo garantisco!!)!!!!!Sono confusa e felice, allo stesso tempo. Confusa, perchè la realtà mi riporta inesorabilmente a 'sto cavolo di esame...Ma anche felice. Perchè gli After non sono proprio quelle persone che credevo fossero...forse devo rivedere il discorso sulle icone russe..voi che dite?