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26.03.2010 Padova
location: Gran Teatro
recensione: grazie a blue _ butterfly



Padova, Gran Teatro... Gia' trovarlo e' stata un'impresa alquanto ardua, tra autostrada-statale-inversioni a U. Saremo passate per lo stesso punto quelle 5 volte. Errare e' umano, perseverare e' da quaglie...Dopo aver fermato 2 stranieri, finalmente abbiamo incrociato un'anima pia che ci ha dato le giuste indicazioni :) Gran Teatro gremito, d'altra parte era previsto il sold out. E le aspettative non sono state affatto disattese. Location alquanto singolare, un teatro-tenda tipo palazzetto. Sedie di fortuna (parecchio scomode) e ragazzo dei pop-cron che girava a mo' di cinema. Singolare. Inizio assieme a Xabier con Anche se non ho le ali, molto forte. Poi scaletta piu' o meno uguale a Bologna, con Mimì che interviene in Simbiosi (Peckinpah in ralenti) e con Shalimar Hotel, ma anche con il brano conclusivo (mi pare) del Bombay tapes...Quello dello scambio di lettere che termina con "la verita' e' che dovremmo dirci la verita'" per intenderci. In mezzo lettura di Manuel da "Le ombre bianche", piu' precisamente quella sulle iene, che guarda caso introduce proprio Ballata per la mia piccola iena. La piu' bella di tutte e' sempre Pelle che Gnu Quartet impreziosisce tantissimo, ma se la contende con Oceano di gomma, anch'essa meravigliosa. E poi beh, il gioco delle uscite su Il mio ruolo e' bello, Rodrigo dimostra di essere molto all'altezza. Bravo soprattutto lui. A fine esibizione, il pubblico in piedi che si avvicina al palco. Standing ovation generale. Alla fine ciò che rimane per me e' una grande soddisfazione sia per loro che hanno sperimentato qualcosa di nuovo e in questo modo, lasciandosi per una volta "infettare" loro dalla magia del teatro, guadagnano in consensi ma si divertono anche. Sicuramente molto piu' stressante come tour, secondo me. Ma credo ne sia valsa la pena, per loro. Noi in quanto pubblico sicuramente abbiamo apprezzato molto, ho letto pochissime recensioni solo leggermente negative. Molti hanno aprrezzato, secondo me, il coraggio dimostrato nel portare sempre se' stessi in un contesto diverso, esperimento cominciato gia' dai tempi di Sanremo. Personalmente devo dire che in certi frangenti ballavo sulla sedia, mi sono commossa in piu' frangenti. Uno spettacolo che a mio parere tocca corde profonde, intime e calde. Gli After, prendendo per mano il loro pubblico, stavolta lo hanno trasportato davvero in un'altra dimensione, accogliente, vera forse anche piu' del solito contesto abitudinario. Rimane una sensazione bellissima, come gia' detto non deludono mai, anzi. C'e' sempre una ricchezza di emozioni e d'intensita'. Bravi.

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