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03.05.2003 Bassano del Grappa
location: La Gabbia
foto e recensione: grazie a bettyboop



Ho visto (e subìto) cose che voi umani... (Guarda tutte le foto) Tra ieri e oggi ho pensato molto a come redigere questo resoconto. Ho pensato addirittura di renderlo il più asettico possibile e di rendere partecipi solo alcune persone delle cose più assurde, comiche, tragiche, "grottesche". Però prima sono andata a leggermi la bacheca, e ho capito che la cosa migliore è raccontare quello che è successo alla mia maniera: fedele alla realtà con ironia. Amen.Io e Simona, piccoli soldatini rosa col braccio teso davanti a noi, partiamo da Ferrara con uno stato d'animo contraddittorio. L'entusiasmo che mi animava è andato a farsi benedire dopo aver letto certe recenti esternazioni in bacheca. Mi sento decisamente abbattuta e arrabbiata, e molti dei discorsi durante il viaggio riguardano questi sviluppi. Non sono di grande compagnia, me ne rendo conto, e ringrazio Simona che ha fatto l'impossibile per tenermi su. Senza particolari peripezie arriviamo nel piccolo centro commerciale che dovrebbe ospitare La Gabbia. Ma sarà davvero qui, 'sto posto? Giriamo un po', indecise se chiedere indicazioni, quando all'improvviso (sono quasi le 19) sentiamo l'inconfondibile batteria di Prette. Perfetto: il locale esiste, adesso basta trovare l'entrata. La scoviamo, insieme anche al furgoncino bianco dei Nostri. Ci sediamo su una delle rampe di scale esterne al centro commerciale e ascoltiamo le prove in silenzio, perse nei nostri pensieri. Manuel tira un paio di stecche mica male, ma fa niente: Strategie, Quello che non c'è, Varanasi Baby… sono quasi più emozionanti così che durante il concerto. E' la stessa sensazione che ho provato durante il soundcheck qui a Ferrara.Quando le prove finiscono, passiamo un po' (molto) tempo al tavolino di un baretto dentro il centro commerciale, davanti a un bel mezzo litro di birra (a stomaco vuoto, che fa tanto bene!), vedi mai che l'ubriachezza risollevi il morale! Mentre siamo impegnate in questa ludica attività, il tempo vola e ci accorgiamo che è tardissimo: sono le 20 passate!!! Corsa verso l'entrata della Gabbia: alcune persone (una quindicina) sono già in coda e altre cominciano ad arrivare. Ci intrufoliamo dietro al gruppetto di ragazzini (sui 17 anni) che aprono la fila, e facciamo due chiacchiere: io e Simona chiediamo se sanno qualcosa sul prezzo del biglietto; non sanno di preciso, ma hanno sentito che ne hanno venduti un migliaio in prevendita (????!!!!!) e sarà difficile averli. Fregnacce, si scoprirà poco dopo. Chiediamo se sanno di eventuali gruppi di apertura; rispondono che ci sarà di certo qualcuno (si rivelerà una fregnaccia anche questa). Io e Simona ci auguriamo che non siano i Sux! e ci sentiamo rispondere con un "Chi??". Come chi? "Il gruppo di Ciccarelli". "Ciccarelli?". "Si, sapete, il chitarrista e tastierista…". Un enorme punto interrogativo sulle loro giovani testoline. "Si, sapete, quello strano con sempre gli occhiali da sole e la coda di cavallo…". Non ne hanno un'idea, e uno di loro si arrabatta con un "Ah, ma io da quando non c'è più Xabier…". Si, vabbé, non eri ancora nato quando c'era Xabier. Chiudiamo la comunicazione con loro e aspettiamo l'apertura delle porte, che avviene alle 21 precise. Zero problemi per i biglietti e zero problemi per la prima fila. Ci piazziamo dalla transenna tra Manuel e Prette. E qui è d'obbligo la descrizione del palco. Minuscolo, microscopico, i Nostri dovranno suonare praticamente sovrapposti l'uno all'altro. E poi è rasoterra!!!! Il piano del palco mi arriva appena sopra il ginocchio, se allungo una mano tocco le casse davanti al microfono di Manuel. Il buonumore comincia a fare capolino, mi entusiasma una disposizione simile. Le sensazioni positive dei giorni precedenti si fanno strada con forza. Il concerto comincerà alle 23.15, e le due ore di attesa passano alienanti e frastornanti con nel cervello il rimbombo di musica forse hardcore, forse tecno, in ogni caso mortale. Per la prima volta capisco in pieno perché i ragazzi in discoteca si fanno di ecxtasy: per straniarsi da questo rumore infernale. L'età media è bassissima: dai 15 ai 20, mi sento una vecchiaccia decrepita. E per di più si fa strada la certezza di un pogo animale… non ci vuole un veggente per prevederlo.Il pubblico è veramente dolce e simpatico: verso le 22.15 cominciano a farsi sentire cori da stadio di "Coglioni, c'avete rotto i coglioni", "C'avete rotto il cazzo" e "Buffoni, buffoni". Ah, si, è proprio questo il pubblico che apprezzo di più: caloroso e interessato…Ma entriamo nel vivo: da subito, su 'Milano circonvallazione esterna' è chiaro che Manuel non sta bene: gli occhi lucidi, gli sfregamenti di naso e le espressioni contrariate sono segno di raffreddore forte. Non ha veramente una bella cera. Però va avanti con grinta. Il pubblico comincia a pogare in maniera disperata, sono stritolata contro la transenna, ma è ancora una cosa accettabile, anche se non entusiasmante. Di fianco a me è apparso un individuo dal cranio rasato che, distraendomi dal concerto, prova ad attaccar pezza; gli rispondo per cortesia, ma questo tira in ballo un suo amico che si trova giusto dietro di me. Mi parlano, ma preferirei ascoltare gli After, quindi faccio finta di non sentire: si stancheranno di parlare a un muro, no? No. Il tipo dietro comincia a chiedermi ossessivamente se voglio una caramella, sventolandomi sotto il naso uno stick di cloralit. Gli dico quelle 5-6 volte che non ne ho per inteso, ma niente. E il concerto scorre, tra canzoni arrabbiate, con Manuel che fa il rocker, che si dà in pasto a gente che sa solo fare coretti e battere le manine a tempo. Il rasato di fianco a me, grande intenditore, bolla 'Televisione' come "l'inedito". Provo a concentrarmi sulla musica, sui testi, sulle espressioni degli After, ma è difficile farlo quando mi accorgo che il tizio dietro me mi si sta masturbando addosso. E non scherzo, lo ha fatto davvero. Sono disgustata, cerco a più riprese allontanarlo almeno un po', ma come faccio? E non posso neanche reagire più di tanto: va bene che non sono un fuscello, ma quelli sono due (di cui uno troppo simile a un nazi) e grossi e con delle facce che non ispirano tenerezza. Cerco di farmene una ragione e riesco quasi a trovare la situazione ridicola; a un certo punto la disperazione mi fa anche trovare il coraggio di dire al masturbatore folle e attaccapezze che sì, qualcosa per me può farlo: lasciarmi ascoltare il concerto. Quello, forse dopo aver raggiunto il suo appagamento (grazie al cielo dentro i suoi pantaloni), sparisce e io rinasco. Nel frattempo, Manuel si è ripreso e trova anche la forza di scherzare sui problemi tecnici alla sua chitarra e a quella di Ciccarelli, apostrofato con un "Ma tanto sei bravissimo a far finta di suonare" (eh eh eh, n.d.r.). Da sottolineare che all'accensione della tv (una sola, perché tutte e tre non ci stavano!) il Manuel rimane sintonizzato su un programma erotico della tarda nottata, sul quale improvvisa un delizioso balletto tipo danza del ventre…!!!! A quanto pare la malattia gioca brutti scherzi e provoca reazioni esilaranti!Peccato che il tutto sia guastato da un giovane coglione - età stimata, 16 - che, credendosi a un concerto degli Shandon (che adoro, ma è tutto un altro stile), si getta sul palco e prova a rimanerci. Il tecnico, lo stesso di Rimini (approposito: grazie per le birre e l'acqua che hai distribuito), lo fa scendere con le buone. Quando il tipino ci riprova, viene fatto scendere un po' più bruscamente.Ma parliamo di cose più piacevoli. Dopo la prima uscita, Manuel si cambia e rientra con una maglietta bianca con teschio brillantato (mooolto dj Boosta…) assai corta; in più, i pantaloni gli scendono parecchio e Lui, la Mente, si trasforma in icona sexy, elargendo ampie panoramiche sui fianchi e sul ventre scoperti. E, quando si gira, mette in mostra un bel 4 centimetri di solco tra le chiappe. E bravo il nostro Manuel, così si fa! Ho avuto l'impressione che l'Agnelli abbia dato a questo pubblico quello che si aspettava: il rocker trasgressivo, discinto, sudato, scalmanato. Che abbia privilegiato l'apparenza rispetto alla sostanza. Perciò mi stupisco non poco quando conclude con 'Voglio una pelle splendida'; ma la cosa che più mi ha colpito è che ha presentato molte canzoni con un "questa è una canzone molto vecchia". Che l'abbia fatto apposta per sottolineare che gli After hanno una lunga storia alle spalle, di fronte a questo pubblico di ragazzini esagitati? Non lo saprò mai, ma mi piace pensarla così.Il dopoconcerto è deprimente; finito di suonare all'1.25, dopo venti minuti la gente era già dimezzata; la musica non più martellante ma comunque penosa a parte un paio di canzoni (Subsonica, 99 Posse); e alle 2 e qualcosa eravamo rimasti in quarantina a dir tanto: gli After tutti, alcuni tamarri che saltellavano a petto nudo in pista e un residuo di gente quasi normale. I minorenni avevano il coprifuoco, suppongo. Con Manuel scambiamo un paio di battute (ah!, non ci ha riconosciute: qualcuno gioirà?). Gli dico che sì, stava male, ma una bella danza del ventre sul programma erotico ce l'ha regalata… ridacchia "Eh eh, sai che danza del ventre!!". Gli chiedo come sta, perché si vedeva che non era in gran forma. Dice che all'inizio stava veramente male, non si reggeva in piedi, ma dalla metà in poi si è sentito meglio, solo che c'era un ragazzo in prima fila che fischiava in continuazione, e quel fischio gli entrava nel cervello e sembrava che dovesse farglielo esplodere. Gli accenno al pubblico, al ragazzino che si è buttato dal palco credendosi a un concerto dei Punkreas: forse ho sbagliato a tirare fuori il discorso, ma Manuel fa capire chiaramente che non ha apprezzato molto. Simona gli chiede spiegazioni sul famigerato "bollino della guardia giurata", visto che aveva promesso di chiarire l'arcano, e qui Manuel ride, distoglie lo sguardo un attimo e dice che è meglio che noi non lo sappiamo (???? Perché? E' una sconceria???). Gli faccio notare che con quello che abbiamo subìto in prima fila (ma senza specificare COSA), ce la meritiamo una spiegazione, ma lui non si fa convincere e ci lascia nel dubbio. Caro Manuel, questa me la lego al dito! Eh eh!! A questo punto non pare il caso di trattenerlo oltre; stretta di mano, pacca sulla spalla e bacetti di prammatica, e ce ne andiamo da questo assai squallido locale. Sono solo le 3.15 quando arriviamo a Bassano; io e Simona ne approfittiamo per fare un tour notturno del centro storico (non un pub aperto!!!! Argh!!!), guardiamo le vetrine dei negozi e i palazzi affrescati e alla fine ci ripariamo nell'androne di un negozio di abbigliamento a chiacchierare aspettando che la stazione apra (un grazie anche al tassista gentilissimo che ci ha sconsigliato di andare subito alla stazione, dato che di notte è una zona malfamata). Rientro comatoso e, per quel che mi riguarda, coi lacrimosi per il dolore alle costole… ho un po' paura per mercoledì a Bologna…Nota di costume per le donzelle (tarantolate?!):Prette era vestito come al solito: in tuta (o quasi)!!!! Stropicciato è l'unico aggettivo che mi viene per lui… però chissenefrega di come è vestito: quando il tuo cuore batte al ritmo della sua batteria su 'Televisione', ringrazi Dio che esista un uomo simile.Viti: tutto in nero e con la bandana del 1° maggio, che si tolto quasi subito. Ma la parte migliore sono le sue facce mentre suona: ma quant'è tenero 'st'uomo?!Ciffo: vestito identico al 1° maggio: stessa maglietta, pantaloni e scarpe. Ma che occhi enormi ha?! L'ho visto mentre fissava Manuel con questi occhioni sgranati, rotondi e scurissimi… sono sgomenta, non mi riprenderò mai più…Ciccarelli: vestito come a Ferrara e Rimini: pantaloni grigi, camicia nera.Agnelli: parte con pantaloni neri in ecopelle (credo), maglietta marrone ipersintetica (lycra?), cravatta marrone del 1° maggio. La maglietta marrone sarà poi sostituita da quella bianca col teschio. Per la cronaca, mi è stato riferito che le sue mutande erano griffate Cagi.

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