Attivo dal 07.05.2002 | Sito non ufficiale
registrati |
login
| oppure accedi con
SEGUICI SU:
12.03.2009 Roma
location: Palazzo delle Esposizioni
recensione: grazie a Emily



i brani sono stati tratti principalmente da 'Il diario degli errori'
Manuel ha inizato con questo brano:
"Ho visto alla televisione una delle serate di Sanremo. Ero a cena in casa di amici e non ho potuto sottrarmi. Questi amici intendevano vedere la trasmissione per ragioni di studio, essendo psicologhi e interessati ai fenomeni della cultura di massa. Alla fine mi sono accorto che a loro quella roba piaceva. Il fatto che a cantare fossero dei giovani, serviva a garantirli che la loro approvazione rientrava nell’aspetto giovanile del fenomeno. La verità è che a me lo spettacolo, non so più se ridicolo o penoso, di quella gente che urla canzoni molto stupide e quasi tutte uguali, lo spettacolo mi è parso di vecchi. Comunque, se la gioventù questa, tenetevela".

il brano successivo di Mimì Clementi è invece tratto da Le ombre bianche. Un momento altissimo davvero. Da inchino reverente all'arte.

La Pandolfi ha proseguito il brano iniziato da Manuel:
"Non ho mai visto niente di più anchilosato, rabberciato, futile, vanitoso, lercio e interessato. Nessuna idea, nelle parole e nei motivi. Nessuna idea nelle interpretazioni. E alcune mi venivano segnalate come particolarmente buone. C’era un tale per esempio, coi capelli alla bebè che sembrava protestare contro il fatto che dei malintenzionati gli tirassero delle pietre. Non si capiva perchè si lamentasse tanto. Avrebbe voluto che gli tirassero delle bombe? Oppure? Che un tipo simile venga lapidato dovrebbe essere normale. E’ brutto, sporco e probabilmente velenoso. So bene che è inutile lamentarsi sui risultati di una politica produzione-consumo. Interessi economici molto forti possono modificare non soltanto il gusto, ma la biologia di un popolo che cade in questa impasse. La trasmissione era ascolta, dicono, da 22 milioni di telespettatori, che è quasi dire tutta Italia il paese dei mandolinisti”.

Il tutto con un sottofondo distorto e 'onirico' di Simbiosi, con Manuel alle tastiere, a tratti cantata.

Manuel legge anche un altro brano sulle Jene che Flaiano ha usato come metafora per i giornalisti d'assalto senza morale nè ritegno, vere bestie che si cibano delle carogne di altri animali.

Questo in sintesi per ciò che concerne la parte seria.
Davvero bella, ribadisco, un peccato perdersela.

Sulla parte di cazzeggio, altro capitolo.
Esilarante a tratti, loro rilassatissimi, se ne so' accorti, che stavano a casa.
Bella, bella serata.

GUARDA ALTRE FOTO

>> foto e recensione by nullla